Il crack del commercio teatino
Chieti – (Foto: il centro a Natale) – Tutto l’Abruzzo, tutta l’Italia, sono stati colpiti dai numeri negativi durante il periodo natalizio: affari in calo, commercio in ginocchio, crisi profonda. Ma a Chieti, stando ai dati forniti dalle organizzazioni dei commercianti, il crack è stato più pesante che altrove: mediamente, il commercio ha visto precipitare i suoi affari natalizi almeno del 30%. Ora si spera nei saldi, ma nei primi giorni le cose non sembrano andare meglio. Eppure, le scritte sulle vetrine di alcuni esercizi si spingono fino al 70% di sconto. Un’enormità . La gente continua ad essere prudente, non si compra se non lo stretto necessario, e vanno male persino le vendite di alimentari. La situazione non cambia se dalla sommità del colle teatino si scende allo Scalo e nei dintorni della città . Un vento gelido di crisi simile a quello che spira in questi giorni dal Nord-Est.
Per la Confesercenti, le cose andranno peggio se sarà attuata la liberalizzazione degli orari, e ci si orienta verso l’adesione all’iniziativa giudiziaria per respingere le decisioni del governo. La grande distribuzione presente nel territorio teatino ha il suo peso e il suo ruolo: da tempo svuota le città , i clienti scelgono le luci degli ipermercati. Una sconfitta per la piccola distribuzione che si avverte da anni e non solo a Chieti, ma che oggi diventa letale. la pensa diversamente il vicino comune di San Giovanni Teatino, che ha già accolto le nuove regole di apertura e chiusura degli esercizi. Nel suo territorio ricadono molti grandi centri commerciali.
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