Giulio Petrilli amaro: “Lascio il PD, ben poco progressista e di sinistra”
L’Aquila – UN ESPONENTE STORICO DELLA SINISTRA DICE ADDIO AI “COMPAGNI” – Ancora un esponente storico della sinistra che prende le distanze dal PD. Si tratta di Giulio Petrilli, coraggioso e tenace combattente per i diritti umani di tutti coloro che subiscono le – diciamo – imperfezioni della giustizia italiana e dello Stato restio e renderla migliore. Prima di tutto i detenuti. Petrilli non è d’accordo con il partito su alcuni temi nazionali (la pace). Non è disposto all’applauso verso il governo Monti, ma soprattutto ritiene che il sindaco Cialente non abbia fatto quel che è necessario quando si è progressisti , ma soprattutto di sinistra. Quindi, Petrilli lascia il partito e scrive: “Quest’anno non rinnoverò la tessera del Partito Democratico. Oggi proprio ho comunicato al segretario comunale Francesco Iritale le mie dimissioni dalla segreteria comunale e da responsabile giustizia comunale del Pd. Questa mia scelta, nasce dalla consapevolezza maturata in questi tre anni di militanza nel Pd, che dall’interno non è possibile cambiare.
Alcune posizioni di carattere nazionale sono in aperto contrasto con ciò che penso: primo tra tutti il tema della pace.
Sono sempre stato per un no secco a qualsiasi bombardamento.
Su questo tema, invece i parlamentari del Pd, hanno votato a favore dei raid sulla Libia, così come sono stati d’accordo nel rifinanziare le missioni militari in Afghanistan.
Sul tema dei diritti e del problema carceri ha avuto una posizione molto timida e in contrasto con l’amnistia che io vedo come unico terreno praticabile. Questi sono solo alcuni aspetti di carattere nazionale, ai quali aggiungo la mia non condivisione nell’allinearsi immediato e senza remore al governo Monti.
Oltre queste divergenze di carattere nazionale, a livello locale, la giunta Cialente ha fatto ben poco di progressista e di sinistra.
Cartina di tornasole del suo operato, è stato l’affidamento per somma urgenza e senza bando di gara dei tantissimi milioni di euro per i puntellamenti, ma quello che è grave è che a usufruirne sono state le solite imprese, senza il criterio della rotazione.
Queste pratiche, lasciano presupporre un legame non trasparente tra politica e mondo imprenditoriale.
Non è una questione di poco conto, come non è di poco conto, che nessuna forza politica presente in giunta denunci questo.
Stesso criterio nell’affidamento di altri incarichi e consulenze. Lascio il Pd ma non lascio l’idea che sia ancora possibile costruire una società più giusta, più sana e più equa”.
(Ndr) – Quando morì quel galantuomo di Italo Grossi, anche lui parecchio deluso dal partito in cui aveva creduto e al quale aveva dato lustro e impegno, oggi il PD, prima il PCI, scrivemmo che la sinistra aquilana aveva perso un pezzo da novanta, e la sinistra era platealmente più povera. Almeno a L’Aquila. Come spesso ci è capitato nella vita e nel lavoro giornalistico, fummo voce solista. Vox in deserto clamans.
Oggi ripetiamo ad alta voce che l’uscita di Petrilli impoverisce il PD e la sinistra. Stiamo a vedere quanti condivideranno. Ma sia chiaro che a noi basta e avanza essere da soli, specie quando è il momento di dire ciò che si pensa. L’Aquila e la sinistra facciano pure, se credono, ciò che sanno fare meglio: tacere. Non c’è più un Berlusconi da insultare e vituperare, e quindi molti non sanno più cosa dire…
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