Saldi e fiere, speranze e delusioni
L’Aquila – FIERA EPIFANIA – 30-40.000 persone alla fiera dell’Epifania a L’Aquila, tornata in centro, arricchita stavolta da slogan tipo “Presidente Monti fa che L’Aquila non tramonti”. La manifestazione, che è sempre stata affollata e gradita dalla maggior parte dei consumatori (non certo dai commercianti…), serve ancha a ridare normalità alla città , che a tre anni quasi dal sisma, resta stravolta, provata. Il freddo non è intenso, e in tanti da questa mattina hanno affollato i luoghi del mercato: circa 300 bancarelle che offrono di tutto, in ogni settore merceologico, venditori arrivati da tutte le parti, anche da fuori Abruzzo. Particolarmente apprezzato il settore alimentare e dolciario. Sono in tanti a tornarsene a casa con un pacco o un involto, qualcosa di acquistato non per necessità (i prezzi spesso non sono moderati), ma per tradizione.
SALDI – Per i saldi, cominciati oggi, non è andata benissimo, stando almeno a quanto dichiarano alla stampa i commercianti. Poca gente nei negozi (non solo a L’Aquila, dove c’è la fiera dell’Epifania) nonostante le offerte allettanti e i tagli dei prezzi, talora vistosissimi: addirittura fino al 70-80% in qualche caso. La gente ragiona: se mi fanno uno sconto del 70%, non ci rimettono di certo. Quindi quale ricarico avevano “prima” dei saldi certi venditori?
I saldi, comunque, arrivano dopo un lungo periodo di offerte a prezzi scontati e sforbiciati cominciato a novembre o a dicembre. Merci vendute o svendute? Inoltre, ci sono le offerte speciali dei grandi centri commerciali, che durano tutto l’anno. Forse il tempo dei saldi… ha fatto il suo tempo. E bisognerebbe pensarne altre, per rivitalizzare il commercio, che sta pagando salatissimi prezzi alla crisi. Vacche grasse finite inesorabilmente. E anche una clientela diversa, smaliziata, con poche risorse o con poca voglia di spenderle.
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