Emergenza, niente ordinanza

L’Aquila – IN COMUNE CHIUDE DOMANI IL SETTORE RICOSTRUZIONE – Sta montando l’esasperazione, che potrebbe diventare anche qualcosa di peggio, sia in città che nell’area del cratere sismico. Il silenzio di Roma, e quelli della politica e delle istituzioni locali che evidentemente non sanno che pesci prendere, non è certo un buon segnale. C’è quanto meno sbandamento. E cominciano a manifestarsi delle crepe pericolose come quelle di un edificio pericolante.
Promessa, annunciata, ma non firmata nè tanto meno comunicata: è l’ordinanza fantasma che prorogherebbe (finora a parole) l’emergenza fino al 31 marzo prossimo, confermando il lavoro di centinaia di precari, l’assistenza alla popolazione, l’autonoma sistemazione e altre provvidenze molto attese. Fino al tarsdo pomeriggio neppure il 2 gennaio ha portato novità, e l’apparato preposto alla ricostruzione cmoncia a spegnersi, privo di ossigeno. E’ il peggio che potesse capitare in questo amaro Capodanno degli aquilani e degli altri abitanti del cratere. E’ capitato.
“A causa della mancata pubblicazione dell’ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri – fa sapere il Comune dell’Aquila – sulla proroga dei fondi per il sisma e dei contratti dei precari, il settore Emergenza e Ricostruzione domani, 3 gennaio, non potrà assicurare il servizio di front office per il pubblico. Lo ha stabilito il dirigente del settore in questione, varrà tanto per gli uffici di viale della Stazione quanto per quelli che si trovano all’interno della scuola della guardia di Finanza ed è stata assunta proprio per l’impossibilità di poter utilizzare il personale assunto con i contratti post terremoto, scaduti il 31 dicembre.
La decisione, presa in ragione del fatto che, senza i precari, i dipendenti del settore in questione – pur essendo regolarmente a lavoro – non sono in numero sufficiente per poter garantire un adeguato servizio al pubblico, non sarà valido qualora venisse ufficializzata l’ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri.

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