La marineria non ne può più
Pescara – RICONSEGNATI I DOCUMENTI ALLE AUTORITA’ PORTUALI – (Foto: già nel maggio scorso, come dimostra la foto, i fondali consentivano di camminare con l’acqua alla cintola) – E’ come se si dimettessero tutti i marinai, che … mollano gli ormeggi e gettano la spugna. Questa mattina è iniziata la riconsegna dei documenti negli uffici della direzione portuale di Pescara. I marinai, con il porto inserivibile, non possono più svolgere il loro lavoro, e quindi lasciano. Una decisione senza precedenti, ma giustificata da una situazione che anch’essa è senza precedenti: il porto canale inservibile, anzi pericoloso per persone e natanti, perchè da anni i fondali non vengono sottoposti a menutenzione e dragaggio dei materiali che vi deposita il fiume. Di recente, dopo mesi di rimpalli politico-burocratici tra istituzioni e uffici, si è riusciti a far giungere una draga, che è finita sotto sequestro della magistratura: niente prelievi di fanghi dai fondali, perchè sono tossici e non possono essere rigettati in mare a largo. Le analisi dell’ARTA dicono di no, quelle dei NOE dei carabinieri dicono di sì: pesticidi. Un pasticcio dal quale non si esce. E allora i marinai gettano la spugna, si dimettono da marinai.
Al centro della darsena commerciale sono state posizionate tre imbarcazioni che appaiono “poggiate” sulla sabbia, tanto e’ basso il livello dell’acqua, e ora i tre mezzi sono fermi sulle secche. Sempre nella darsena commerciale, poi, hanno camminato a piedi nel fiume, dimostrando che l’acqua arriva appena al ginocchio, all’altezza dell’imboccatura a Nord, e il massimo di profondita’ e’ di 60-70 centimetri. Per il consigliere comunale del Pd Enzo Del Vecchio, siamo di fronte ad “una situazione drammatica del porto. Oggi – dice – hanno fatto vedere con mano in che stato e’ ridotto il porto di Pescara. Se non c’e’ un intervento serio, concreto che dia una prospettiva, lo scalo e’ destinato a morire e non in un tempo molto lungo”. Nei giorni scorsi, incontrando il commissario del dragaggio Guerino Testa, la marineria ha sollecitato la chiusura del porto.
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