Il dragaggio, record dell’assurdo durante il 2011


L’Aquila – ANCHE LA NON-RICOSTRUZIONE E’ UN ABISSO DI INEFFICIENZA, MA HA TRE ANNI – Il primo giorno del 2012 lo dedichiamo a ricordare le stranezze, le figuracce, le assurdità del 2011. La prima, ovviamente, è il totale, assoluto flop della ricostruzione aquilana. Da tre anni è zero su zero. Ma non è un record assoluto, proprio perchè ha tre anni, ormai. E’ un sequel, se volete.
Il record, tirate le somme, potrebbe averlo battuto la storia allucinante del dragaggio nel porto di Pescara. Gli altri primati negativi, soprattutto economici, sono legati a situazioni gravi, insostenibili, improvvise, di carattere magari nazionale come la crisi che sta spazzando via ogni sogno di benessere, o di semplice sopravvivenza per molti giovani. Il mancato dragaggio è invece una storia di ordinaria follia locale, di uomini sull’orlo di crisi di nervi, perchè non viene fatto (da anni) ciò che è assolutamente normale: la manutenzione di un porto canale, che per sua definizione è fluviale. Come se qualcuno non riuscisse a lavare i piatti dopo pranzo, o a non cuocere la pasta per mancanza di qualche litro d’acqua. E sono tutti lì: nessuno è stato rimosso dal suo incarico, mentre ad essere rimossi sono i marinai, i pescatori, i commercianti, gli artigiani. Rimossi dalla possibilità di sopravvivere.
La storia, a fine anno, è diventata ancora più allucinante di quando era cominciata. Siamo alle analisi che dicono esattamente ognuna il contrario dell’altra. I veleni ci sono o non ci sono? La Procura distrettuale aveva sequestrato la draga, il riesame l’ha dissequestrata, ma il dragaggio non si può fare. Dove mettere i fanghi che comunque non sono Chanel n.5, nè crema di pasticceria ? Stoccarli da qualche parte, ma dove? Dove sono i siti per depositarli? Qualsiasi comune li rifiuterà, strepiterà, ricorrerà. I marinai chiedono la chiusura del porto, il commissario Testa pensa che non sia il caso. Domani o dopo ci saranno altri incontri e vertici, con il prefetto, con la capitaneria. Il malcapitato commissario Testa giura che non mollerà, ma in cuor suo sa… di non sapere dove sbattere la testa. Un pauroso pasticcio, in cui ogni giorno si affonda di più. E tutto nasce dal fatto che il dragaggio non fu fatto quando si doveva, che il problema fu accantonato e ignorato dalle istituzioni. Sì, questa storia ad un tempo ridicola e drammatica è proprio il simbolo del 2011 appena finito. Una farragine assoluta, un fondale limaccioso in cui affonda la logica. Chi paga? Ma si chiede? Ovviamente, i più deboli: pescatori e marinai.


01 Gennaio 2012

Categoria : Cronaca
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