Funerali solenni, nessuno ha ancora pagato
L’Aquila – Il dopo terremoto è difficile, caotico, talvolta assurdo, ma altre volte scandaloso. Le spese per i funerali solenni delle vittime del terremoto aquilano non sono ancora state pagate alle imprese funebri. Un nostro primo intervento su questo umiliante problema risale a oltre un mese fa. Scoprimmo la imbarazzante situazione, verificammo la fondatezza di quanto ci veniva riferito, e riscontrammo che era semplicemente – anche se assurdamente – tutto vero. Funerali nel cortile della GdF, grande commozione, braccia conserte sul lato sinistro (il cuore), impegni solenni, facce contrite. Ma nessuno pagò mai il conto: ci sono imprese funebri che aspettano saldi per decine di migliaia di euro. Molte altre, e con loro diverse famiglie dignitose e riservate, hanno semplicemente saldato privatamente il dovuto, tornandosene a casa un po’ più convinti di prima che l’Italia talvolta sfodera grandi risorse, pregevoli capacità , efficienza: mai, però, una autentica irreprensibile serietà .
La storia dei finerali solenni non pagati è desolante, e anche vergognosa: è spiacevole doverlo dire. Ma non si può farne a meno. Chi attende i saldi continua a chiedere notizie, tenta di informarsi in uffici, accampamenti, centri decisionali, delegazioni, senza avere ancora una risposta. Se lo Stato e la Protezione civile intendono non saldare quel doloroso conto, accollandone l’onere alle famiglie o alle imprese, debbono avere il coraggio di dirlo chiaro, magari con un comunicato stilato e sottoscritto da qualcuno che conta. La gente, prostrata dal dolore, si metterà -almeno sotto il profilo banale e contabile – l’anima in pace, mormorando: ecco un’italianata. Ma tirare avanti così, sperando che non si venga a sapere e che i giornali tacciano opportunamente, è cosa pessima. Incomprensibile come una persona di alto livello e di comprovata serietà come Bertolaso non conosca, o non si occupi, di questa vicenda. Ci auguriamo che lo faccia risolvendola in un modo o in un altro.
(Nella foto: Funerali solenni, 9 aprile scorso: il conto è ancora da saldare alle imprese funebri)
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