Vietare i botti, una pantomima
L’Aquila – In qualche città , anche in Abruzzo, i sindaci hanno deciso di mettersi in mostra come difensori dell’ecologia e degli animali, emettendo divieti per mettere al bando fuochi e botti di vario tipo. E’, a quanto pare, solo una pantomima, una trovatina insussistente per esibire sensibilità e attenzione. Molto più utili, anche se sicuramente inadeguati di fronte alla portata del fenomeno, i sequestri di botti ed esplosivi, la maggior parte dei quali illegali, pericolosi, spessop micidiali. Parlano sempre i dati del giorno dopo Capodanno, con morti e feriti.
Il problema, come tanti altri, in Italia nasce e spunta durante le feste di Natale. Qualcuno come il sindaco di Teramo ha vietato i botti e i fuochi. Sarà interessante sapere come faranno, quel sindaco e i suoi colleghi di altre città , a imporre il divieto. Possiamo immaginare vigili urbani che rincorrono i “bottari” ovunque, mentre qualcuno fa scoppuiare i botti dietro le loro auto e moto. Un divieto inapplicabile, evidentemente, e vedremo domani quanto sarà servito.
Come per la droga, il problema andrebbe affrontato alla radice: impedire la produzione e l’importazione. Molto prima di Capodanno, naturalmente. Perchè il materiale arriva nei mesi precedenti le feste, tanto è vero xero che a Pescara ne hanno trovato tonnellate stipate in un appartamento. Dove qualcuno le aveva portate a più riprese e sotto gli occhi di tutti. Ecco dunque che l’ondata di divieti dell’ultima ora appare come una trovata insipida per mettersi in luce, e basta. Inefficace, impraticabile, teorica. Tanto per dire poi “io li avevo vietati”. All’italiana. Forse politici e sindaci non hanno mai visto in tv fuochi e feste in tutti i luoghi del mondo? Meglio supporre che vivano al di fuori della realtà e cerchino, semplicemente, un momento di attenzione.
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