Regione: PRC e PCi su emendamenti
L’Aquila – Non possiamo che esprimere soddisfazione per i risultati della battaglia in Consiglio Regionale su Finanziaria e bilancio regionale. Lo dice una nota dei consiglieri regionali Acerbo e Saia. “Possiamo rivendicare con orgoglio che per l’ennesima volta determinante è stato il ruolo svolto dai consiglieri della Federazione della Sinistra, la migliore risposta a tutti coloro che vogliono cancellare la presenza dei comunisti e la sinistra radicale dalle istituzioni.
A noi non interessano le polemiche sterili tipiche del bipolarismo tra schieramenti sempre più simili. Ci interessano l’impegno per il cambiamento e la concretezza dei problemi da risolvere.
La stragrande maggioranza degli emendamenti alla finanziaria regionale e al bilancio sono stati resentati dai gruppi di Rifondazione Comunista e Comunisti italiani, all’incirca 450 su 650 (per non parlare dei sub-emendamenti).
Per forze di opposizione che trovano enormi difficoltà nel portare avanti le proprie proposte di legge quella della Finanziaria è un’occasione fondamentale.
Avevamo condizionato l’abbandono dell’ostruzionismo all’approvazione di alcune proposte qualificanti nostre e degli altri gruppi di opposizione.
Al tempo stesso la presentazione di una voluminosa quantità di emendamenti è servita anche a interdire l’approvazione di proposte che giudichiamo negative e dannose (per esempio abbiamo bloccato ennesima sveltina per moltiplicazione dirigenti).
Pienamente raggiunto l’obiettivo di far approvare la riforma del trasporto pubblico locale su cui avevamo concordato come gruppi di opposizione concordato di portare avanti unitariamente la battaglia.
Purtroppo non siamo riusciti a far passare il nostro emendamento relativo alla rimodulazione dell’IRPEF per alleviare il peso della tassazione sui redditi medio bassi o l’abolizione del doppio vitalizio.
Come Rifondazione Comunista e Comunisti Italiani abbiamo ottenuto tra i tanti proposti l’approvazione di un complesso di emendamenti assai qualificanti e in qualche caso storici.
Diciamo che il rischio di andare in esercizio provvisorio o comunque di passare il veglione in Regione favorisce il dialogo e l’approfondimento dei temi”.
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