Regione: Caramanico su bilancio
L’Aquila – “La prima premessa da fare a proposito del documento di programmazione economico e finanziaria è che la sua approvazione arriva con mesi di ritardo, visto che avrebbe dovuto essere licenziato a settembre. E invece come ogni anno, la giunta Chiodi manifesta enormi ritardi nella programmazione”. Così, il consigliere regionale di Sel, Franco Caramanico, nel suo intervento sulla discussione al bilancio regionale in fase di approvazione all’Emiciclo. “La discussione che oggi ha interessato il consiglio regionale assomiglia a un vero e proprio assalto alla diligenza: abbiamo assistito alla presentazione di emendamenti da parte di assessori o a reiterati tentativi di bypassare disegni di legge con emendamenti ad hoc. Il dato più sconcertante che emerge dalla Finanziaria è la destinazione di 2 milioni di euro al funzionamento della giunta invece che agli interventi contro il dissesto idrogeologico. Così come restiamo allibiti di fronte al fatto che nei documenti non si parli mai dell’Abruzzo come regione dei parchi, un settore completamente dimenticato dall’esecutivo regionale. Chiodi avrebbe dovuto preoccuparsi di aumentare le risorse, ad esempio aumentando i canoni idrolettrici, o intervenendo sul federalismo demaniale che trasferisce alle regioni la competenza sul demanio marittimo e su quello idrico. Ma la Giunta Chiodi, anziché agire su questi fronti, ha preferito incidere sull’aumento del bollo auto e delle accise sulla benzina, prelevando così maggiori oneri dalle tasche dei semplici cittadini. Quanto alla sanità, assistiamo al tentativo di modificare il Piano sanitario e la legge sull’accreditamento attraverso emendamenti. Chiodi ha sbandierato ai quattro il risparmio che la chiusura dei piccoli ospedali avrebbe arrecato alle casse della Regione. E invece nei Documenti presentati in Consiglio non troviamo neppure un rigo su questo risparmio. La verità è che non solo i piccoli ospedali non erano causa di dissesto economico e finanziario ma anzi la loro chiusura ha prodotto un aumento della mobilità passiva”.
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