Il terremoto? E’ anche un’occasione
L’Aquila – (di G.Col.) – Ogni medaglia ha sempre due facce. Quella del terremoto ne ha una tragica, che ritrae la devastazione della città , l’oltraggio profondo e straziante alla sua bellezza, al suo cuore. Le ferite sono diventate piaghe, e dolgono sia agli aquilani che a coloro i quali visitano la città , spesso con le lacrime agli occhi.
L’altra faccia è l’occasione – mai avuta prima – di poter vedere cose non immaginabili: ad esempio, il soffitto ligneo di San Bernardino. L’opera, grandiosa, è sempre stata ammirata a naso in su dalla gente, a decine di metri di distanza, dal basso, perchè era impensabile e impossibile avvicinarsi a vederla da vicino. Come sta avvenendo adesso, grazie a potenti impalcature sulle quali lavorano i restauratori, sulle quali possono issarsi – con le guide – anche curiosi e turisti. Di fronte alla magnificenza del lavoro (dipinti e volute coperte d’oro zecchino), tutti sono turisti, perchè nessun aquilano ha mai potuto quasi toccare con mano il soffitto.
Oggi si può fare, grazie ad un intelligente e moderno concetto di restauro, che con lungimiranza chi ha finanziato l’opera (la Fondazione Cassa di risparmio) e chi la cura (le autorità dei beni culturali e della sovrintendenza) offre ai cittadini. Un modo di agire senza precedenti, almeno a L’Aquila, che manifesta grande rispetto per l’opera da recuperare e per i cittadini che ne sono proprietari ma non ne furono mai fruitori tanto diretti. Fino ad oggi. Il soffitto è un mare dorato, ondoso e plastico, magnifico e imponente. La sensazione è profonda e insolita. Indimenticabile per chi sale lassù a percepirla. Ecco che il terremoto diventa un’occasione per “entrare” nella città , viverla come non sarà mai più possibile. Una bella esperienza che consigliamo a tutti. Un’iniziativa di vera cultura e di elegante civiltà divulgativa.
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