Sevel, voto sul contratto
Atessa – (Foto: la stele ad Agnelli di recente inaugurata ad Atessa) – Oggi tocca a loro, i 6200 lavoratori dello stabilimento Sevel che produce il vendutissimo furgone Ducato, dire sì o no al contratto “pomiglianizzato” firmato a Torino. Voteranno per accettarlo o respingerlo. Lo faranno le rsu dei sindacati, tra i quali è netta la posizione contraria della FIOM. Il sindacato di Landini sta raccogliendo le firme, 15.000 almeno, per un referendum sul contratto, che richiederà tuttavia del tempo. Oggi si vota e come la pensano i lavoratori si saprà subito. Poi pausa natalizia e ritorno in azienda dopo la Befana. I contrari parlano di diritti negati e di situazioni umilianti per i lavoratori, per i diritti acquisiti e ora – a giudizio di alcuni – negati. C’è chi ricorda soltanto di aver sempre lavorato sodo in azienda, dando straordinari e prestazioni richieste dal mercato, quando l’azienda lo ha chiesto. C’è anche chi antepone a tutto il fatto che il lavoro, per il momento, c’è e che è la sola cosa che conta. La Sevel sforna un prodotto che va bene, ed è l’unco sito produttivo della galassia Fiat che può dirlo numeri alla mano. Altrove, a Pomigliano per esempio, dove la Fiat produce la nuova Panda in un opificio ultramoderno considerato il più avanzato del mondo nel campo automobilistico, il contratto voluto da Fiat è stato approvato dai lavoratori. Vedremo cosa accadrà alla Sevel, la più grande azienda d’Abruzzo, il più grande stabilimento per veicoli commerciali in tutta l’Europa. Intanto continuano a viaggiare carichi di Ducato i treni verso nord, lungo la ferrovia adriatica.
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