“Città ridotta all’elemosina”

L’Aquila – (di Lelio De Santis, IdV) – PD, PDL E TERZO POLO NON VOTINO LA FIDUCIA AL GOVERNO – La riduzione dei fondi per l’emergenza terremoto da 350 a 30 milioni è nota da tempo ed ora il Comune rischia di non poter erogare più il contributo di autonoma sistemazione e di non poter rinnovare il contratto ai 179 precari, così come cesserà l’opera preziosa di vigili del fuoco e militari preposti alla sorveglianza. Ai cittadini interessati al Cas ed ai precari che perderanno il lavoro poco importa di Chi sono le responsabilità, se del Governo Berlusconi o del Governo Monti, del Commissario, Chiodi o del suo Vice, Cicchetti : i diritti dei cittadini terremotati ed il lavoro di giovani che operano per la ricostruzione non contano nulla e, comunque, vengono dopo o sono affrontati con affanno all’ultimo minuto prima della scadenza! Il Sindaco ed il Consiglio comunale possono solo protestare e rincorrere le soluzioni dei problemi, dipendendo in tutto da una gestione commissariale che dimostra anche in questo caso i suoi limiti e dalla volontà del Governo di turno, che concede fondi solo dietro pressioni o preghiere, non per un diritto sacrosanto riconosciuto dopo una tragedia.
Il Commissario, Gianni Chiodi, non può limitarsi a scrivere una lettera o a chiedere un incontro : eserciti fino in fondo e con autorevolezza il suo dovere istituzionale o rassegni subito le sue dimissioni! Per evitare che sul problema della ricostruzione di L’Aquila scenda il silenzio assoluto del Governo nazionale, i Partiti che sostengono il Governo Monti battano un colpo e si facciano sentire nelle aule parlamentari, prima della fiducia, perché tutti capiscano che la ricostruzione della città dell’Aquila è un’emergenza nazionale al pari dell’emergenza finanziaria!

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