IAL-Cisl, 21 indagati, sequestri di beni


thumbnailcalyl3ubPescara – Ad una svolta l’inchiesta sul crack Ial-Cisl Abruzzo-Molise, indagine iniziata nel 2007 dopo un esposto, sparite risorse per una decina di milioni. 21 comunicazioni giudiziarie. Uno degli scandali più clamorosi degli ultimi anni in Abruzzo. Il gip ha disposto il sequestro preventivo di beni e valori nei confronti di quattro indagati. Si tratta di Francesco Gizzi, 48 anni, pescarese, gia’ amministratore e legale responsabile dell’ente, a cui sono stati sequestrati in totale tre immobili a Pescara e nella provincia di Chieti e una Mercedes. A Marco Michetti, 36 anni, pescarese, impiegato amministrativo dell’ente, sono stati invece posti sotto sequestro quattro immobili a Pescara e una Jeep. Per Claudio Graziani, 54 anni, di Teramo, gia’ direttore della sede teramana dell’ente, il gip ha disposto il sequestro della parte di un immobile nella provincia di Teramo, della parte di un terreno, di una volvo e di due quadri d’autore. Alla moglie di Graziani, Antonietta Profico, 50anni, teramana, e’ stata sequestrata una parte di un immobile nel teramano, una parte di un terreno e un immobile nel teramano. Ai quattro indagati sono stati posti sotto sequestro anche disponibilita’ finanziarie rinvenute in diversi conti correnti presso istituti di credito ovvero presso societa’ finanziarie. Le informazioni di garanzia sono state notificate in totale a 21 persone residenti tra le province di Pescara e Teramo. L’accusa e’ di associazione per delinquere fnalizzata alla truffa, peculato e riciclaggio. Le indagini sono durate due anni e sono state condotte dagli uomini del nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Pescara, diretto dal tenente colonnello Mauro Odorisio, sotto il coordinamento del comandante provinciale, il colonnello Maurizio Favia.


23 Luglio 2009

Categoria : Cronaca
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