Ospedale, chirurgia plastica oncologica
Pescara – Grazie all’associazione di volontariato ‘Adricesta’, l’ospedale puo’ contare su un nuovo servizio: l’ambulatorio di chirurgia plastica oncologica, dedicato a Manuela Trifuoggi, foto, il magistrato scomparso prematuramente qualche anno fa. Al taglio del nastro, questa mattina, hanno partecipato Carla Panzino, presidente dell’Adricesta, il procuratore Nicola Trifuoggi, il direttore generale della Asl, Claudio D’Amario, il primario del reparto di chirurgia Raul Franchi e le autorità .
L’iniziativa, che vede il sostegno della Siad Healthcare Italia, ha l’obiettivo di offrire all’utenza un’opera di efficace e capillare prevenzione e di mettere a disposizione una professionalita’ di chirurgia plastica specialistica completamente dedicata all’oncologia, con l’ausilio di personale infermieristico, sfruttando le risorse ed i locali gia’ a disposizione del reparto. Il presidente dell’Adricesta ha sottolineato che il laboratorio istituito oggi e’ unico in Abruzzo e che puo’ essere un punto di riferimento per il centro sud. Da parte sua il manager D’Amario ha evidenziato che il laboratorio e’ l’inizio di un potenziamento ulteriore del settore della chirurgia plastica pescarese. “Oggi – ha detto- viene realizzato un progetto che l’azienda aveva gia’ in mente”.
D’Amario ha poi aggiunto che e’ importante “curare bene le persone che vivono in Abruzzo, senza pensare ai conti e ai numeri”. Particolarmente commosso il procuratore Nicola Trifuoggi: “in questo momento – ha detto commentando l’intitolazione dell’ambulatorio a sua figlia Manuela – che mai avrei voluto vivere, pero’, quello che e’ successo e’ successo, mi sento di esprimere il mio orgoglio di padre, perche’ sono convinto che la targa non e’ dovuta a me ma a Manuela per quello che era: un magistrato equilibrato, bravo, inflessibile quando era il caso di esserlo, come nell’inchiesta sulla pedopornografia.
Manuela – ha proseguito – e’ stata eccezionale anche come figlia, moglie, madre, donna. Era un punto di forza della famiglia. E’ stata eccezionale anche come malata: soffriva tanto ma aveva sempre un sorriso per tutti. Non si e’ mai lamentata e infondeva forza alle persone che le stavano vicino e che erano disperate. Questo riconoscimento nel luogo dove e’ deceduta e’ particolarmente importante e gratificante perche’ – ha concluso Trifuoggi – vuol dire che Manuela ha lasciato qualcosa che non e’ stato dimenticato”. Anche il primario di Chirurgia plastica, Raul Franchi, dopo aver evidenziato che il laboratorio e’ un tassello che si aggiunge al reparto, ha ricordato Manuela Trifuoggi sottolineando la dignita’ con cui il giovane magistrato ha affrontato la malattia.
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