Quando lo spin off torna a casa
L’Aquila – Da uno dei 13 spin off dell’Università dell’Aquila, voluti alcuni anni fa tra scetticismi e incredulità dal rettore di Orio, nasce qualche anno fa un’azienda fatta di cervelli aquilani: la Imaging Technology Abruzzo, ITA, in collaborazione con la I-Nova srl. Oggi è una realtà di tutto rispetto, che opera nel campo delle apparecchiature di risonanza magnetica, mettendo sul mercato prodotti di punta per applicazioni speciali: imaging di superficie, di marcanti speciali e di processo. La sua ricerca si svolge oggi, come partner, in Finlandia, Francia, Svezia, oltre che in tutta Italia. In preparazione un imager per veterinaria assolutamente di avanguardia. Soddisfatto il prof. Antonello Sotgiu, presidente del consiglio di amministrazione dell’azienda ITA.
L’azienda è entrata – tornando a casa – nella Fondazione dell’Università , completando un ciclo virtuoso ricerca-innovazione-sviluppo. Nonostante tali ragguardevoli traguardi, la Confindustria – ha notato con disappunto il prof. di Orio – porta l’acqua al mulino dell’università privata LUISS (cioè a casa sua), dove i cervelli debbono essere dotati anche di portafogli, visto che la retta è di 8.000 euro l’anno. Eppure Confindustria è socio della Fondazione universitaria aquilana. Un singolare atteggiamento che non aiuta certamente gli atenei pubblici abruzzesi, ricchi di cervelli e anche dediti a ricerche di rilievo e di utilità pratica. Magari atteggiamento da rivedere, e da rettificare nella direzione giusta.
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