Le province rifiutano… (2)
Pescara – (Foto: Santilli, Testa, Di Giuseppantonio) – Sul tavolo dei lavori a fare gli onori di casa e ad introdurre il tema, il presidente dell’UPA e presidente della Provincia di Chieti Enrico di Giuseppantonio, il Presidente del Consiglio provinciale dell’Aquila Filippo Santilli, il presidente della provincia di Pescara Guerino Testa ed il presidente della provincia di Teramo Valter Catarra. Presenti i consiglieri provinciali dell’Aquila Emilio Cipollone, Andrea Gerosolimo e l’assessore Marianna Scoccia. Dopo aver illustrato come il decreto Monti toglierebbe le funzioni e successivamente gli organi politici delle province, Di Giuseppantonio ha fatto appello al Presidente Chiodi, alla giunta Regionale e come già fatto a Roma, al Presidente della Repubblica e ai Presidenti di Camera e Senato affinché si trovi la giusta soluzione al problema. “Conosciamo tutti l’importanza delle province e le molteplici competenze che hanno – afferma il Presidente Filippo Santilli – purtroppo pero’ oggi siamo arrivati ad un punto dove le funzioni potrebbero passare dalla fine del 2012 alla Regione e ai Comuni. A mio parere si è fatta troppa demagogia sui costi dell’ente, che non dico non siano importanti, ma sono ininfluenti ai fini della riduzione dei costi della politica. Una non corretta informazione, ha generato confusione soprattutto tra i cittadini – continua Santilli – che naturalmente in questo momento difficile, vedono nella soppressione delle province una risoluzione alla riduzione dei costi. È importante attivare una corretta informazione che evidenzi le numerose incombenze delegate o trasferite alla provincia come la viabilità , le scuole, i rifiuti e per finire i trasporti per meglio capire il ruolo che attualmente svolge l’ente. Per non parlare delle difficoltà che si arrecherebbero al personale in caso di chiusura, nonchè i problemi relativi alla gestione di tutte le procedutre già avviate. In sostanza è emerso dal dibattito – conlude Santilli – che la chiusura delle province potrebbe portare alla collettività un aumento di costi in termini economici e di sacrifici, anzichè un risparmio cosi come è nell’intenzione del governo”. In chiusura è stato firmato dai quattro rappresentanti delle province ed approvato all’unanimità dell’asseblea, un documento da inviare al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Presidente della Repubblica, affinchè si impegnino ad attivare un tavolo di lavoro per discutere sulla risoluzione del problema.
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