Le province rifiutano i tagli Monti
Pescara – Gli stati generali delle province abruzzesi, ovvero una riunione dei quattro enti promossa dall’Unione province UPA, per opporsi alla manovra Monti, naturalmente per quanto riguarda gli sforbiciamenti (davvero severi) a carico dell’ente provincia, di cui, alla fine, è prevista la totale soppressione. Insomma, un conto pesante presentato solo alle province, e che le province non accettano. Il presidente dell’UPA, Enrico Di Giuseppantonio, insieme con i colleghi di Pescara, Teramo e L’Aquila, si prepara a impugnare la manovra di fronte alla Corte costituzionale, come faranno altri enti in tutta Italia. Per farlo, l’UPA fa appello alla Regione, tramite la quale dovrà essere formulata per l’intero Abruzzo l’impugnazione. Di Giuseppantonio dice: “Le province non ci stanno a fare da agnello sacrificale di un sistema che non funziona e costa troppo. Accuse vere, ma che non si risolvono annientando le province. Occorre riformare il sistema, farlo funzionare meglio e produrre servizi e risultati virtuosi, spendendo di meno. Per farlo, occorre una sinergia tra Regione, province e comuni”.
Insomma, la forbice non può colpire all’impazzata.
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