Porto canale, il megapasticcio
Pescara – (di G.Col.) – SEMPRE PIU’ PROBABILE LA CHIUSURA – Negli annali che storici del futuro scriveranno, annali pescaresi, ad un certo punto ci sarà un enigma: cosa è successo nel 2011 di tanto grave, e tanto stupido, da portare alla chiusura del porto canale: tossico e pericoloso? Via marinai, via natanti commerciali. Magari un temerario potrà anche sguazzare a piedi nella melma, tanto di acqua ce n’è rimasta poca. Avvelenata, secondo le analisi del NOE-Carabinieri. L’enigma è: capire cosa diavolo sono riusciti a combinare in un nefasto groviglio politica, burocrazia, uffici, dirigenti, responsabili e titolari di stipendi d’oro che, tirate le somme, non sono riusciti a produrre ciò che è normalissimo in ogni luogo in cui un fiume sia diventato un porto. Dragare i fondali.
L’unica prospettiva, a questo punto pressochè certa, è la chiusura. La capitaneria non potrà fare altro, infatti, e i vertici debbono ammetterlo, con amarezza. Se non accadranno cose decisive e importanti all’ultimo momento, bisognerà chiudere. E la marineria scatenerà la sua sacrosanta protesta, con manifestazioni che qualcuno prevede eclatanti.
Il commissario Testa ha sparato l’ultima cartuccia: lettera a Monti. Ma se il risultato delle analisi non dirà che i rischi di avvelenamento del mare sono stati fugati, il dragaggio non avrà luogo: lo ha detto in poche, chiare parole il capo della Procura distrettuale Rossini. O fanghi compatibili con la salute umana, o niente scarichi in mare.
Nello scenario allucinante di questa vicenda, rimane l’interrogativo sulle analisi dell’ARTA. Erano positive, i fanghi non contenevano veleni chimici tali da impedire lo scarico in mare. Chi ha sbagliato? Le analisi ARTA o quelle del NOE Carabinieri? Poco credibile che il NOE sbagli. Per ora, alla vigilia di Natale o quasi, il regalo è bello, pronto e incartato: la chisura del porto. E il colmo del ridicolo, del paradossale, sarà stato raggiunto. Una città portuale rimane senza porto, perchè non ha saputo sottoporlo alla più ordinaria, normale e doverosa delle manutenzioni.
Il rischio esondazione è un altro capitolo, e Testa corre ai ripari, mettendo in guardia tutti. Ma anche dietro questo scenario si scopriranno, siatene certi, assurdità macroscopiche che danneggeranno marinai, pescatori e commercianti, ma lasceranno intatti stipendi e poltrone, con gli augusti glutei che le occupano. Vedrete che scaricabarile…
Non c'è ancora nessun commento.