Tasse, i sindaci non intendono mollare
L’Aquila – Sono pronti a riconsegnare la fascia, unendosi alla protesta del sindaco dell’Aquila Massimo Cialente, se i cittadini dell’Aquila e dei Comuni colpiti dal sisma dovranno tornare a pagare le tasse dal mese di gennaio e secondo le modalità previste dal Governo. Questa la posizione dei sindaci del cratere sismico, emersa dall’assemblea in serata conclusasi all’Aquila e guidata dal primo cittadino del capoluogo d’Abruzzo. I sindaci chiedono più dialogo con la Protezione civile e, in particolare, di essere consultati prima dell’emanazione delle ordinanze.
Esprimono inoltre viva preoccupazione per l’economia dei territori colpiti dal terremoto dello scorso 6 aprile e soprattutto per le problematiche legate alla ricostruzione, all’assegnazione degli alloggi per chi ha perso la propria abitazione o non è nelle condizioni di potervi rientrare, per il ritorno alla normalità in settori vitali quali quello della scuola e delle attività produttive, per le ripercussioni sull’occupazione.
È stata inoltre espressa la richiesta di costituire un’assemblea permanente dei sindaci dei Comuni colpiti dal sisma, con un calendario regolare di incontri, allo scopo di esaminare e affrontare le criticità legate alla complessa fase della post emergenza e della ricostruzione e di portare avanti, tutti insieme, istanze e mozioni da sottoporre al Governo.
Domani alla Camera comincia la discussione sul provvedimento che riguarda anche le tasse ai terremotati. Si parla di un maxiemendamento del governo, che potrebbe risolvere il problema senza ulteriori patemi d’animo. Gli sfollati in Abruzzo sono almeno 150.000, viene fatto rilevare, e non c’è mai stato un problema di queste dimensioni. Massimo Cialente ha ribadito, stasera in tv: “Mi auguro che non ci si prenda in giro. Non è che non vogliamo pagare le tasse, trovino un sistema per attenuarci la botta adesso, non fra mesi. Non possiamo pagare le tasse, è diverso. Ci saranno incontri con Bertolaso: incontri, non scontri. Il governo si sta adoperando, l’oppisizione pure: stiamo tutti cercando una soluzione, in realtà ancora non sappiamo in quale situazione si trova il territorio”.
(Nella foto: Una delle tante proteste, a L’Aquila nel giugno scorso)
Non c'è ancora nessun commento.