Convitto, udienza il 6 marzo


L’Aquila – Slittano uno dopo l’altro i processi per i crolli. Pausa natalizia e molti casi da esaminare. Crollo Convitto, udienza rinviata al 6 marzo 2012. La notte fra il 5 e 6 aprile persero la vita Luigi Cellini (15 anni), Ondreiy Nouzovsky (17) e Marta Zelena (16) e per questo per omicidio colposo, disastro colposo e lesioni gravi, sono imputati Livio Bearzi, preside dell’istituto, e Vincenzo Mazzotta, dirigente della Provincia de L’Aquila. Tra i testimoni ascoltati stamane, il dirigente comunale oggi anche assessore Ermanno Lisi al quale e’ stato chiesto di ricordare se la struttura del Convitto fosse stata presa in considerazione dal Comune de L’Aquila come alternativa alla De Amicis, chiusa in seguito alla scossa del 30 marzo 2009: “Non era uno stabile inserito nelle possibili scelte perche’ non avevamo fatto alcun sopralluogo dunque non potevamo sapere se fosse affidabile o meno. Comunque lo abbiamo escluso a priori dato che erano in corso alcuni lavori”. I lavori a cui fa riferimento Lisi erano quelli che erano da poco cominciati al Liceo classico. Il titolare dell’impresa edile Quirino Giammaria ha raccontato di essere stato piu’ volte all’interno del Convitto per organizzare gli interventi che gli erano stati affidati per la struttura contigua del Liceo ma che nel corso di questi incontri non gli capito’ di vedere danni strutturali nei locali. Dopo e’ stata la volta di Renato Diamante, all’epoca dei fatti, tecnico di una societa’ privata incaricata di effettuare dei controlli nel plesso dal punto di vista della sicurezza nei luoghi di lavoro. L’uomo ha sostenuto in aula di aver detto all’imputato Bearzi e al direttore amministrativo, dopo aver effettuato il sopralluogo all’interno dell’edificio, di non far dormire i ragazzi all’interno di una stanza in cui c’era umidità nelle pareti ed erano visibili i mattoni del soffitto. Infine in aula anche 2 educatori: Luciano Carissimi e Giancarlo Filauro. Gli istitutori hanno confermato la presenza di infiltrazioni nello stabile e in particolare nella stanza numero 9 dove “a gennaio, un periodo molto piovoso, cadde dell’intonaco”.


17 Dicembre 2011

Categoria : Cronaca
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