UGL: “Transcom chieda scusa”
L’Aquila – Scrive Piero Peretti del sindacato UGL: “La storica sentenza del 14 dicembre conferma, inequivocabilmente, quello che abbiamo da sempre sostenuto: Transcom non poteva licenziare i terremotati!
Dal primo momento le motivazioni della procedura di licenziamento mostrarono evidenti lacune in quanto i motivi della stessa apparvero subito insussistenti. La Transcom dichiarò di voler abbandonare la città perché era priva sia dello stabile che delle commesse da lavorare. In realtà , lo stabile fu ristrutturato in tempi brevissimi e nel Settembre 2009 la multinazionale si aggiudicò la ricchissima commessa nazionale del numero verde INPS-INAIL. (commessa che a tutt’oggi è gestita in subappalto dal Consorzio Lavorabile che sottopaga i dipendenti avendoli inquadrati nella qualifica di bagnini e nel contratto nazionale delle cooperative sociali!!!!!!)
Appare evidente quindi che la decisione del Tribunale dell’Aquila è, a nostro avviso, sacrosanta.
L’Ugl, pur denunciando continuamente e pubblicamente le succitate contraddizioni, firmò la contestata procedura di mobilità , come giustamente asserisce Transcom, per il semplice motivo che, senza quella firma, i 276 lavoratori sarebbero stati licenziati in tronco e non avrebbero potuto essere reintegrati in E-Care (il call-center di Monticchio che riassorbì i dipendenti).
La sentenza del 14 Dicembre rende giustizia, non solo ai dipendenti, ma anche agli aquilani in quanto stabilisce che i terremotati non potevano essere licenziati!!!
Dopo 32 mesi di disagio e preoccupazioni, il 2011 finisce con una splendida notizia per gli aquilani.
Ora Transcom chieda scusa alla città !!!”.
Non c'è ancora nessun commento.