L’Aquila rugby è pronta per la sfida casalinga con il BluGeo Colorno
L’Aquila – Cresce l’attesa per la sfida in programma al Fattori fra L’Aquila rugby e Il BluGeo Colorno, anticipata a sabato a causa della concomitanza con il derby di calcio tra L’Aquila e Castel di Sangro, altra sfida che vale tutta una stagione.
Nel pomeriggio i neroverdi hanno completato la preparazione sul terreno del Gran Sasso, sono pronti mentalmente e fisicamente a giocarsi la gara della vita, lo si intuisce dai loro visi, dall’impegno che mettono su ogni pallone.
A bordo campo, pronto a suggerire, richiamare, spronare c’è Massimo Mascioletti, una icona rugbistica dell’Aquila, la città con cui ha un rapporto molto intenso e molto bello. Nella sua carriera Mascioletti ha sempre lasciato parlare i fatti e i numeri delle sue imprese: ecco perché è diventato un personaggio stimato e rispettato. Ha la fama di essere un “duro” ma persegue due imperativi, lavoro e umiltà e la linea rossa che sembra legare tutta la sua vita sportiva è una sola: battersi per quello in cui si crede. Ed il rugby è uno sport ‘ vero’ , fondato su valori unici come il combattimento, non permette finzioni perché non ti puoi risparmiare e comporta solo un confronto vero con le regole.
Massimo Mascioletti rifugge passerelle e vetrine ma ha acconsentito volentieri a concederci un’intervista proprio alla vigilia di una gara decisiva della stagione.
D. A cinque giornate dalla conclusione della regular season, L’Aquila affronta sabato una gara delicata, difficile e di fondamentale importanza per la stagione: Si gioca davvero tutto?
R. Sicuramente è la gara più importante di questo finale di stagione, uno spareggio per il terzo posto ma che in prospettiva futura è necessario anche per fare la scalata al secondo, con la Lazio ad appena tre punti.
D. Sotto il profilo psico-fisico quali sono le attuali condizioni della rosa? Mentalmente i giocatori sono preparati per una decisiva battaglia?
R. Le condizioni fisiche dei ragazzi sono in generale molto buone, abbiamo approfittato della sosta di tre settimane per svolgere un intenso lavoro, abbiamo disputato un’amichevole con la Rugby Roma ed ora la squadra è pronta agonisticamente e mentalmente.
D. Parliamo del BluGeo Colorno: come L’Aquila ha avuto il suo momento difficile che ha superato alla grande rientrando in corsa per il terzo posto. Un avversario ostico in un momento particolare della stagione e con una grandissima posta in palio.
R. Rispettiamo il Colorno, è una squadra ben collaudata con una linea veloce di categoria superiore, con individualità di grande spessore, come gli ex neroverdi Umberto Cantusci e Mauro Estomba, il centro Carl Manu ed il mediano d’apertura Ander Monro, giocatori che hanno m ilitato nella Top Ten. Ci vorrà una prestazione di grande qualità da parte nostra, una grande partita sia dal punto di vista tecnico che da quello agonistico, con grande voglia, volontà e determinazione, per portare a casa un risultato fondamentale. Dobbiamo cancellare lo scivolone interno con la Lazio e terminare il campionato in crescendo per scalare posizioni in clasifica.
D. Guardando al finale di stagione, sarà un braccio di ferro tra i Cavalieri Prato e L’Aquila rugby per conquistare la Top ten?
R. Dobbiamo giocare gara dopo gara, cominciando da sabato contro un avversario ostico. C’è grande equilibrio, tre-quattro squadre si equivalgono e non ci sono differenze abissali fra di loro, per cui le percentuali di successo per ciascuna sono praticamente le stesse, conteranno molto di più lo spirito, l’entusiasmo e la voglia di prevalere.
D. Vice di Coste e D.T. della nazionale per 100 giorni: non possiamo non parlare di nazionale e chiederti un parere sulla disastrosa prestazione contro la Francia.
R. La nostra nazionale ha evidenziato una flessione, ma è necessario che gli sportivi rimangano vicino per restare tra le squadre d’élite in Europa e nel Mondo. La Francia, dopo la cocente sconfitta con l’Inghilterra, ha disputato una grossissima partita per qualità di gioco e concentrazione. La programmazione della federazione nel rinnovamento della squadra è molto attenta e valida in quanto pesca a piene mani dall’Under 20 i cui giocatori sono di altissimo livello e pronti per giocare in prima squadra. Anche in Italia dobbiamo pensare ad avviare una mirata programmazione per assicurare una crescita al movimento a tutto vantaggio della nazionale.
D. La Celtic League: quali sono le tue opinioni in merito?
R. Proprio oggi è stata ufficializzata la partecipazione di due selezioni, ancora da decidere, per la stagione 2010/11: c’è da organizzare tutto il movimento per dare forza al rugby italiano perché il futuro è strettamente collegato alla crescita e si gioca tutto sulla formazione. Ci vuole una puntuale organizzazione e programmazione, servono accademie federali e dei club per formare e preparare gli atleti e costruire un campionato italiano di livello al di sotto della Celtic League ma con giocatori che possano assicurare il salto di qualità.
D. Hai la possibilità di rivolgere dal nostro web un appello agli sportivi aquilani per la gara di sabato contro il Colorno.
R. La squadra ha bisogno del calore dei tifosi ed a loro dico di darci una mano, di unire le forze per vincere ancora una volta insieme una partita decisiva. Ne aspetto tanti al Fattori, perché ritengo sia un appuntamento a cui nessuno può mancare.
Carta d’identità di MASSIMO MASCIOLETTI
Nato a L’ Aquila il 4 marzo 1958. Trequarti ala, con l’ Aquila, allenata dall’ inglese John Powell Rees, debutta in campionato a soli 15 anni (a Treviso). Con la formazione aquilana, unica squadra di club della sua carriera, ha giocato per 17 stagioni. In neroverde ha vinto due scudetti (‘ 81 e ‘ 82), disputando 227 partite e segnando 227 mete. Impressionante la serie di infortuni che ha coinvolto “l’ ala adatta al campionato francese” (definizione dell’ ex c.t., Pierre Villepreux – ndr). Con la nazionale italiana, dove ha giocato anche da estremo, ha collezionato, tra il ‘ 77 e il ‘ 90, 54 caps (4º assoluto, 9 volte capitano) segnando 17 mete. Con una di queste ha propiziato l’ unica vittoria azzurra, 18-15 contro Figi, nella coppa del Mondo ‘ 87.
Nel ‘ 79 ha fatto parte del XV che disputò, a Padova, la prima partita contro gli All Blacks neozelandesi. Da allenatore, ha guidato per due stagioni i neroverdi aquilani, conquistando lo “storico” scudetto del ‘ 94, vinto nella finale di Padova contro il Milan. Vice di Coste nel ‘ 95, c.t. della nazionale dal 1º luglio per 100 giorni dopo la rottura tra il tecnico francese e la federazione, seguita alla sconfitta con il Sud Africa (101-0).
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