Rogo Se.ab: IDV su conseguenze – Diossina, arrivano i divieti dei sindaci
Chieti – Incendio all’azienda Se.ab di Chieti Scalo: le conseguenze possono essere pesanti. Intanto arrivano i primi divieti di consumare alimenti vegetali e usare l’acqua attinta. Le esalazioni e le ricadute tossiche hanno colpito l’agricoltura e quindi il risvolto dell’episodio è anche economico. Il capogruppo dell’Italia dei Valori della Regione Abruzzo, Carlo Costantini, e il consigliere regionale Lucrezio Paolini, hanno presentato una interpellanza urgente al Presidente Chiodi e all’assessore al ramo, im merito alla vicenda dell’incendio alla Seab di Chieti Scalo. I due vogliono “conoscere e far conoscere, soprattutto ai produttori agricoli e agli operatori economici interessati, se e quando saranno risarciti i danni procurati dall’incendio e delle conseguenti ordinanze emesse dai Sindaci e poi quali ulteriori ed eventuali iniziative intendono intraprendere a tutela del settore”.
VERDURE E ACQUA – Un’ordinanza con cui si fa divieto di raccolta, vendita e di consumo di prodotti vegetali, frutta e verdura, e’ stata emessa dal vicesindaco di Chieti, Mirta Sciocchetti e dal Sindaco di San Giovanni Teatino , Verino Caldarelli, per il pericolo inquinamento a seguito dell’incendio alla Seab di Chieti Scalo. I prodotti vietati sono quelli provenienti dal territorio dei Comuni di Chieti, San Giovanni Teatino, Ripa Teatina, Torrevecchia Teatina, Francavilla al Mare, Miglianico, Ortona, Cepagatti, Spoltore e Pescara. E’ fatto inoltre divieto di utilizzare parchi, giardini e altre aree verdi pubbliche e private. Infine e’ vietato l’attingimento delle acque sotterranee dai pozzi privati e pubblici e l’uso delle stesse acque per irrigazione e innaffiamento su tutto il territorio comunale. Nella premessa dell’ordinanza si fa riferimento alla relazione tecnica di sopralluogo dell’Arta (Agenzia regionale per la tutela ambientale) e che aveva consigliato alle autorita’ competenti, di “provvedere a scopo precauzionale ad inibire l’uso delle acque sotterranee e la raccolta di sostanze alimentari di origine vegetale”. Il pericolo e’ quello della diossina sprigionatasi dall’incendio. Dal canto suo, l’assessore regionale all’agricoltura Febbo ha giudicato il divieto di consumare vegetali “intempestivo”, perchè mancano i dati di analisi. Si sarebbe giustificato, ha detto, immediatamente durante l’incendio, perchè c’era pericolo:è intempestivo e inutile quattro giorni dopo.
(Nella foto: Panorama di Chieti)
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