Aumenti acqua a Natale? E il referendum?
Pescara – (di Riccardo Di Gregorio e Nicola Tinari di PRC) – ll Presidente della Provincia di Chieti, Enrico Di Giuseppantonio, ha convocato l’Assemblea dei Sindaci (ASSI) e si appresta ad approvare “l’aggiornamento del Piano d’Ambito del Commissario in esecuzione della Delibera di G.R. 601/2011 e della revisione tariffaria sub-ambito territoriale ex-ATO n.6 CHIETINO: PARERE ai sensi del comma 14, art.1 LR 9/2011” che porterà per il 2011 l’acqua ad 1,256 al metro cubo come tariffa reale media e per il 2012 ad 1,316 al metro cubo. Inoltre nel dispositivo di delibera si stabilisce di ignorare deliberatamente l’esito referendario, che ha portato all’abrogazione dell’ “adeguatezza della remunerazione del capitale investito” .
Il rispetto del referendum imporrebbe di ridurre le tariffe del 7%, qui invece le vogliono aumentare, senza considerare che la quota del 7% è di solito una sottostima, visto che dai primi dati risultano quote per la remunerazione del capitale investito tra il 12 e il 20%!
Dal 2007 la gestione dell’acqua è commissariata, la Giunta Chiodi con il Commissario ing. Caputi invece di mettere mano ai conti delle Spa dell’acqua, che dopo l’esito referendario andrebbero, come accaduto a Napoli, ripubblicizzate, decide di far pagare l’ennesimo risanamento della cattiva gestione ai cittadini. Invitiamo cittadini e associazioni alla mobilitazione e i sindaci a non votare questo pacco natalizio. Saremo insieme al Movimento referendario per l’acqua bene comune davanti alla sede del Patto Territoriale Aventino a Santa Maria Imbaro per un presidio di protesta a partire dalle ore 9,30.
Ribadiamo con forza le nostre proposte:
- che a pagare per eventuali sprechi siano chiamati tutti coloro che hanno ricoperto ruoli di responsabilità in ATO e SASI e gli amministratori che non hanno controllato;
- la verifica su dove sono finiti gli accantonamenti che in questi anni dovevano essere fatti per assicurare gli investimenti;
- il blocco degli aumenti fino a quando ciò non sia avvenuto;
- fusione delle due società ISI e SASI e trasparenza dei conti;
- partecipazione attiva dei cittadini nella revisione del Piano d’Ambito che regola tariffe ed investimenti;
-lo scorporo dalla tariffa della quota della remunerazione del capitale come stabilito con l’esito referendario;
-la ripubblicizzazione attraverso la trasformazione delle S.p.A. in house in enti di diritto pubblico come fatto dalla Giunta De Magistris a Napoli.
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