Alt a lavori scuole, soldi in ritardo
L’Aquila – LA BUROCRAZIA E I SUOI TEMPI INSOPPORTABILI – Le imprese lavorano, ma i soldi non arrivano: la Provincia tarda a pagare, perchè altri tardano a girare i fondi alla Provincia. In questo caso la Struttura tenica di missione. Rimpalli e rimbalzi, e comunque danni per la collettività . Una storia infinita che nessuno appare in grado di rettificare in meglio. Hanno deciso di fermare i cantieri le ditte che stanno operando per la messa in sicurezza sismica delle scuole di Avezzano e Sulmona, su commissione della Provincia di L’Aquila. L’Ance L’Aquila ha ricevuto numerose lamentele da parte delle ditte che stanno eseguendo i lavori e che ad oggi, pur procedendo nel pieno rispetto della tabella di marcia, non hanno visto liquidare alcuno stato di avanzamento. Proprio per questo motivo le ditte hanno notificato il fermo dei lavori alla Provincia. Dai primi chiarimenti forniti dagli uffici amministrativi dell’Ente emerge che il ritardo sia dovuto al mancato trasferimento dei fondi da parte della Struttura Tecnica di Missione. Il presidente provinciale dei costruttori Gianni Frattale, nell’annunciare il fermo, sollecita i pagamenti: “Ancora una volta – dice – alle ditte si richiede efficienza e puntualita’ in cambio di una burocrazia inaffidabile e dannosa. Le imprese, in mancanza di certezze sono costrette oggi a fermare i cantieri. Non vorremmo che dietro questi ritardi ci fossero complicazioni che possono ripercuotersi sulla salute delle nostre imprese. Se i fondi per la ricostruzione ci sono davvero, e’ il momento di metterli in circolo. Il mancato incasso degli stati di avanzamento – evidenzia Frattale – mette in difficolta’ gli imprenditori nei confronti dei propri dipendenti, oltre un migliaio sulle scuole di Avezzano e Sulmona, proprio nel periodo della paga di Natale. Invitiamo i responsabili – Conclude Frattale – a tenere in maggiore considerazione, e una volta per tutte, le difficolta’ di chi, rischiando, crea lavoro in un periodo in cui l’economia mondiale traccia scenari da far tremare i polsi. Non possiamo permetterci di pagare le inefficienze della pubblica amministrazione”.
Non c'è ancora nessun commento.