Terremoto orribile allora e oggi


L’Aquila – Documenti di vulnerabilità pagati e scomparsi. Risse politiche inferocite. Denunce ed esposti. Testimomianze soprendenti. Rabbia dei parenti delle 309 vittime. Niente ricostruzione, indennizzi bloccati (dicono gli ingegneri). Economia allo sfacelo. Governo non disponibile, almeno per ora, ad ascoltare L’Aquila. E la città che, a fine 2011, continua a non esserci. Il terremoto fu orribile nell’aprile 2009, e continua ad esserlo dopo oltre due anni e mezzo, perchè emergono le insipienze, le assenze, le inadeguatezze, i misteri e le ombre. I processi procedono, gli enigmi diventano più numerosi. Alcuni scottanti.
DOCUMENTI SPARITI – E’ sconcertante, anche se non sorprende i cronisti più attenti, quanto emerso dal processo sul crollo e le vittime del Convitto nazionale. Gli studi di vulnerabilità dell’edificio (che ospitava anche i vertici della Provincia) sono stati eseguiti e pagati (milioni di euro), ma non sono serviti a nulla, anzi due sindaci (Cialente e Tempesta suo predecessore) dicono di non averli mai conosciuti.
Dove sono finiti dopo essere stati elaborati da Abruzzo Engineering? Un aspetto oscuro, ma gravissimo, sul quale la magistratura dovrà mettere le mani. L’Aquila era in gran parte a rischio crollo, lo dicevano in tanti e lo confermano degli studi mirati. Scomparsi. Come scomparsa è la documentazione su studi precedenti negli anni, uno dei quali sulla fortissima accelerazione sismica in alcune aree. Parola di geologi. Azzerati anche loro.
ALLARME O NO? L’allarme non ci fu, c’è un processo ai vertici della scienza sismologica italiana proprio su questo. Vi furono rassicurazioni e inviti a vivere tranquillamente. Ma il sindaco Cialente dice: “Non fui rassicurato, anzi ebbi più paura di prima”. In questo caso, perchè la città non fu allertata, messa in guardia, avvertita del rischio che incombeva? Cosa c’emtrano le diatribe sui terremoti imprevedibili, con il principio di cautela? Dov’erano le istituzioni il 31 marzo? Cosa era stato fatto per preparare la città all’emergenza in quello sciame crescente e drammatico, ma soprattutto prima? Oppure se volete: le istituzioni lo sapevamo o no che a L’Aquila si furono, ci sono e ci saranno terremoti? Su questo verte anche l’ultimo esposto, quello dei parenti delle vittime, curato dall’avv. Fabio Alessandroni. Esposto contro il sindaco.
Ma c’era una precedente denuncia, contro tutte le istituzioni, di cui riferimmo, e che quindi nessuno può dire di non conoscere. Perchè ancora bocche cucite e falsi trasalimenti?
GOVERNO MUTO, RICOSTRUZIONE ZERO – Il Governo non ha risposto al presidente Chiodi, che aveva chiesto un incontro con Monti per L’Aquila. La città non è ricostruita, nè sarà presto ricostruita. Le macerie continuano a non avere siti adeguati. Ora si bloccano anche gli indennizzi. Burocrazia o inquietanti disegni a monte?
TEMPESTE POLITICHE – Il PD prende le distanze dal suo candidato sindaco, e dice: “Fummo tranquillizzati”. Sposa la testi dei testimoni dell’accusa al processo Grandi Rischi. Si allontana dalla testimonianza di Massimo Cialente. La Pezzopane ribadisce a sua volta: “Altro che, fummo tranquillizzati e come”. Altri dicono “anestetizzati”. la buriana politica non gioverà a nessuno, eppure divampa. I parenti delle vittime, vittime anche loro almeno due volte, alzano la voce e partono a testa bassa contro il sindaco, stavolta con le carte bollate.
Vittorini dice: “Questa città è prigioniera in una gabbia partitica e politica. Basta, dobbiamo uscirne”.


10 Dicembre 2011

Categoria : Cronaca
del.icio.us    Facebook    Google Bookmark    Linkedin    Segnalo    Sphinn    Technorati    Wikio    Twitter    MySpace    Live    Stampa Articolo    Invia Articolo   




Non c'è ancora nessun commento.

Lascia un commento

Utente

Articoli Correlati

    Nessun articolo correlato.