D’Amico e l’addizionale IRPEF


L’Aquila – “L’art.28 del cosiddetto “Decreto salva-Italia”, prevede per l’addizionale Irpef delle Regioni italiane l’elevamento della base imponibile dalla precedente aliquota dello O,9%, a quella dell’ 1,23%, introdotta gia’ dal corrente esercizio finanziario per il 2011. Le maggiori entrate, finanzieranno la pari riduzione della compartecipazione Iva destinata dallo Stato al finanziamento del Servizio Sanitario Regionale”. E’ quanto afferma il vice presidente del Consiglio regionale, Giovanni D’Amico in una nota inviata al presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi e per conoscenza ai parlamentari eletti in Abruzzo. “Il prelievo ulteriormente oneroso per i cittadini – prosegue – coincide in Abruzzo all’ ulteriore sovraliquota per il Piano di risanamento e di rientro dal debito della Sanita’, che sommava gia’ un ulteriore 0, 50%, allo 0,9% di base. Se ora, la sovraliquota per il Piano di rientro dovesse sommarsi alla nuova aliquota, base fissata dal Governo, di cui sopra, e non fosse individuato un meccanismo di riassorbimento, le due aliquote dell’1,23% e dello 0,50%, darebbero per l’Abruzzo un’addizionale regionale Irpef insostenibile che raggiungerebbe l’1,73%. Sarebbe un onere gravosissimo se inserito nel prelievo complessivo effettuato da questa manovra sui cittadini ed in particolare su quelli a basso reddito. Chiedo pertanto che sia rapidamente chiarito, in sede di conversione e nei suoi rapporti con il Governo, che i cittadini abruzzesi non dovranno sostenere il doppio onere, ma che la nuova aliquota e la sovraliquota gia’ destinata ai piani di rientro, siano almeno tra loro riassorbibili, in quanto il cumulo determina una grave strozzatura per i redditi delle famiglie. Con richiesta di chiarimento urgente, anche nella seduta del Consiglio del 13 dicembre prossimo, La saluto distintamente”.


09 Dicembre 2011

Categoria : Politica
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