Cialente reagisce e querela
L’Aquila – “Sono molto amareggiato dalle interpretazioni fantasiose e fuorvianti delle dichiarazioni testimoniali da me rese rispetto a domande circostanziate rivoltemi dal giudice, dagli avvocati di parte e dal pubblico ministero. Interpretazioni che, evidentemente, non possono essere solo frutto di superficialita’ e dilettantismo politico”. E’ quanto afferma il sindaco Massimo Cialente, relativamente alla sua deposizione, l’altro ieri, nel processo alla Commissione Grandi Rischi. “Le mie – dice il primo cittadino – sono dichiarazioni rese in perfetta coscienza dopo aver pronunciato la formula di giuramento. Ribadisco, solo per evitare polemiche sterili e offensive, di non aver inteso scagionare ne’ accusare nessuno, ma di aver solo riferito quanto alla mia conoscenza. Tutelero’ in ogni sede la mia onorabilita’, personale e di amministratore e, al riguardo, ho gia’ dato ampio e formale mandato al mio avvocato di fiducia di verificare la possibilita’ di procedere giudizialmente per i reati evidentemente commessi a mio danno a seguito di dichiarazioni calunniose e diffamatorie a mezzo stampa, in riferimento al reato di falsa testimonianza. Da amministratore – rileva il sindaco – avverto, gia’ da ora, la pericolosita’ intrinseca di una campagna elettorale selvaggia e senza regole, nonche’ irrispettosa del dramma collettivo che abbiamo vissuto il 6 aprile 2009 e che stiamo vivendo ancora oggi. Sento il dovere di ricordare che, in quei drammatici giorni – conclude Cialente – feci tutto quello che dovevo e anche di piu’, a cominciare dalla richiesta dello stato di emergenza”.
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