2009, scienziati elusivi – Cialente denunciato – Pezzopane e Iritale: “Rassicurarono”


L’Aquila – (Foto: un sismografo e luci sismiche in cielo, simili a quelle che alcuni segnalarono anche a L’Aquila prima delle scosse) - CIALENTE, IL PD CORRE AI RIPARI… – Un esposto alla Procura della Repubblica per le presunte dichiarazioni “mendaci” del sindaco Massimo Cialente, rese durante l’interrogatorio nell’udienza contro i sette membri della Commissione grandi rischi. E’ quello annunciato stamane, nel corso di una conferenza stampa, dal Comitato “309 Martiri del terremoto”. Ad illustrare le ragioni dell’azione legale, il medico aquilano Vincenzo Vittorini, assieme ad altri parenti delle vittime del terremoto, affiancati dall’avvocato di fiducia, Fabio Alessandroni. Secondo Vittorini, il primo cittadino nel corso della propria testimonianza avvenuta due giorni fa, avrebbe riferito dichiarazioni “mendaci” che sarebbero in contraddizione con quelle fornite da altri partecipanti alla riunione del 31 marzo del 2009.

ESPOSTO DALLA SCORSA ESTATE – Vincenzo Vittorini, ha dato notizia che l’associazione prima dell’estate di quest’anno ha presentato un esposto alla Procura con lo scopo di sollecitare la magistratura a fare luce sull’azione del sindaco dell’Aquila e sulla macchina comunale in generale per quanto riguarda l’aspetto della prevenzione. Vittorini ha formato una lista civica con la quale si presentera’ come candidato sindaco alle elezioni amministrative della prossima primavra. Di quell’esposto inabruzzo.com fu il solo organo di stampa a dare notizia: tutti tacquero, ma l’esposto c’era e ora torna di attualità.

QUEL MARZO 2009 – L’agenzia AGI riporta alcuni dati e riferimenti al marzo 2009, dai quali si deduce, semplicemente leggendoli, che non c’era alcun allarme e che furono diffuse parole rassicuranti, parlando di normalità del fenomeno in corso nell’area sismica. Fonti scientifiche elusive, come i neutrini: nessun rigore, che pure gli scienziati dovrebbero avere come regola di vita. Un fenomeno che aveva avuto inizio dal dicembre 2008 (e non nel 2009, come dice la Protezione civile) e comportava una sequenza di scosse davvero insolita: 200, come dicono gli stessi esperti.
I terremoti nell’aquilano – specie in Valle Aterno . peraltro duravano da molto tempo, e si susseguivano senza che venisse fornita alcuna spiegazione, informazione, notazione di carattere scientifico alla gente preoccupata. Insomma, si sperava sempre fatalisticamente che ogni scossa fossa l’ultima dello sciame o delle serie, e che non accadesse nulla di peggio.
Ecco cosa riferisce l’AGI oggi. “Su richiesta del Capo del Dipartimento della Protezione Civile, Guido Bertolaso, con l’obiettivo di fornire ai cittadini abruzzesi tutte le informazioni disponibili alla comunita’ scientifica sull’attivita’ sismica delle ultime settimane e’ stata convocata domani, 31 marzo, all’Aquila, alle ore 18,30 presso la sede della Regione Abruzzo, una riunione degli esperti della Commissione Nazionale per la Previsione e la Prevenzione dei Grandi Rischi”. E’ quanto annunciava la Protezione civile il giorno di una delle scosse piu’ sentite dalla popolazione aquilana. Il sisma, verificatosi intorno alle 15.40, fu di magnitudo 4. “All’incontro, finalizzato all’analisi della frequente attivita’ sismica registrata nell’aquilano dall’inizio del 2009 – informava la nota – parteciperanno, tra gli altri, il prof. Franco Barberi, presidente vicario della Commissione, il prof. Enzo Boschi, presidente dell’INGV, il prof. Gian Michele Calvi, il prof. Claudio Eva e il Vice Capo Dipartimento, prof. Bernardo De Bernardinis. E’ utile precisare che non e’ possibile prevedere in alcun modo il verificarsi di un terremoto e che non c’e’ nessun allarme in corso da parte del Dipartimento della Protezione Civile, ma una continua attivita’ di monitoraggio e di attenzione. Secondo l’Ingv, ente preposto alla sorveglianza della sismicita’ del territorio nazionale – affermava la Protezione civile – le scosse avvertite dalla popolazione in data odierna fanno parte di una tipica sequenza di terremoti, del tutto normale in aree sismiche come quella dell’aquilano che, negli ultimi mesi, ha registrato quasi 200 eventi, la maggior parte dei quali non avvertiti dalla popolazione”.

CIALENTE – (Foto: la deposizione del sindaco) – “Ho ricevuto domande precise, ed avendo io giurato di dire la verita’, ho detto la verita’: che io dalla riunione della Commissione grandi rischi uscii affatto tranquillizzato, tanto che ritenni inutile la stessa riunione perche’ si chiedeva agli esperti qualcosa sulla quale non si poteva dare una risposta”. Lo ha detto all’Agi, il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, chiamato stamane come teste nell’ambito del processo sul crollo del Convitto nazionale, in cui sono morti tre giovani studenti e per il quale due persone sono imputate di omicidio e disastro colposo. Il primo cittadino ha risposto cosi’ agli attacchi mossi da alcuni cittadini attraverso delle lettere e soprattutto al medico aquilano Vincezo Vittorini, che dopo la testimonianza di Cialente aveva gridato al “complotto” affermando: “C’e’ una non belligeranza tra istituzioni. Il sindaco – aveva tuonato Vittorini (che nel crollo della propria abitazione ha perso la moglie ed una figlia) – e’ il capo locale della Protezione civile ed e’ assurdo, assurdo, assurdo che gli avvocati difensori non gli abbiano voluto chiedere nulla”. Cialente ha rimarcato come Calvi e Boschi (membri della Commissione grandi rischi) “si espressero in maniera tutt’altro che rassicurante. Da parte di qualcuno si e’ voluto fare un uso non corretto di quello che era emerso in sede di riunione. Ricordo – ha detto sempre all’Agi il sindaco – che la sera prima della riunione, usci’ un comunicato della Protezione civile in cui si diceva che quello che stava accadendo era normale. Io non avevo il prefetto con me, lo sciame sismico continuava, le scosse avevano procurato dei danni con una citta’ in allamre. Io non ci credevo – ha detto Cialente – come sindaco scelsi di dichiarare lo stato di emergenza e misi appunto la macchina comunale di Protezione civile, non ho partecipato a rassicurare la citta’, erano giorni frenetici. Da una parte avevo il comunicato stampa della Protezione civile, dall’altro sentivo gli esperti che dicevano che si trattava di uno sciame anomalo e che prima o poi una forte scossa sarebbe arrivata, uscii dicendo, questi non sanno cosa dire. Ho fatto tutto quello che in scienza e coscienza potevo fare da solo”.
Il Comune, è bene ricordarlo, si è costituito parte civile nel processo alla Commissione grandi rischi.

PEZZOPANE – “Una giornata dolorosa quella in cui sono stata chiamata a testimoniare nel processo contro la Commissione Grandi Rischi. Doloroso dover ancora una volta affrontare il viso affranto e le lacrime di tristezza non solo dei parenti delle vittime, che stanno rivivendo la disperazione di quei giorni, ma di un’intera citta’ colpita al cuore. La Commissione Grandi Rischi deve spiegarci perche’ ha rassicurato un’intera citta’”. A parlare e’ l’assessore comunale Stefania Pezzopane, presidente della Provincia all’epoca del sisma. “Ricordo perfettamente – dice – il clima di quei giorni. Subito dopo la scossa del 30 marzo eravamo chiaramente in ansia, ma fummo tranquillizzati. La riunione della Commissione Grandi Rischi del 31 marzo non fu finalizzata ad informare la popolazione, ma a rassicurarla. A quella riunione non ero presente, perche’ la Provincia dell’Aquila (allora ne ero la Presidente) non fu invitata a partecipare. Stigmatizzammo quel mancato invito. Appresi dalla stampa e dai Tg l’esito di quella riunione, e ricordo perfettamente che le notizie erano rassicuranti. D’altronde lo si evince chiaramente dal verbale della riunione in cui e’ scritto a chiare lettere che “non c’era alcun allarme in corso”, nonostante lo sciame sismico; anzi le scosse avvertite dalla popolazione facevano “parte di una tipica sequenza di terremoti, del tutto normale in aree sismiche come quella dell’aquilano…” E tesa a tranquillizzare la popolazione fu anche la conferenza stampa che alcuni membri della Commissione Grandi Rischi tennero dopo quella riunione. Fummo invitati a bere il Montepulciano e a stare sereni. Inoltre, dalle intercettazioni del filone G8 emerge chiaramente il clima che si voleva predeterminare. L’obiettivo era di tranquillizzare, di dire alla popolazione che si trattava di fenomeni normali, che tutto rientrava nella normalita’. ‘Quello che dovevamo fare l’abbiamo fatto’, dice Barberi a Bertolaso. E se c’era qualcuno che tentava di dare l’allarme, allora doveva scattare la macchina del fango. Ora – commenta infine Stefania Pezzopane – mi auguro che la giustizia faccia il suo corso. E non e’ un caso che il Comune si sia costituito parte civile. Il mio auspicio e’ si faccia chiarezza fino in fondo e che venga acclarata la verita’, per rendere giustizia ai parenti delle vittime e ad una citta’ intera”.

IRITALE TENTA DI RIMEDIARE – Le dichiarazioni di Cialente in tribunale (“non fui rassicurato dagli scienziati”) e il pandemonio seguito, inducono il PD a correre ai ripari. Lo fa il coordinatore Francesco Iritale, che stasera alle 18 scrive: “La Commissione Grandi Rischi: La Protezione Civile rassicurò la popolazione! In merito alla discussione sviluppatasi sulla stampa in seguito allo svolgimento del processo Grandi Rischi il Partito Democratico dell’Aquila sottolinea che nei giorni precedenti il tragico sisma alti rappresentanti della Protezione Civile in più occasioni espressero dichiarazioni per rassicurare la popolazione.
Se è vero, e nessuno può negarlo, che i terremoti, stante le attuali conoscenze della scienza sismica, non possono essere previsti rimane grave, a nostro avviso, il fatto che esperti del settore abbiano lanciato messaggi tranquillizzanti senza avere a disposizione informazioni certe”.
La tempesta infuria. Il PD diverge, quanto meno, dalle esternazioni del “suo” sindaco e candidato ad esserlo di nuovo. Almeno, fino ad oggi


09 Dicembre 2011

Categoria : Cronaca
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