“Brico” strangolato da una strada chiusa
L’Aquila – O riaprite la strada, o siamo costretti a licenziare diversi dipendenti. E’ il secondo appello che la ditta Aleandri (Brico) lancia tramite la stampa, evidentemente senza ottenere la minima attenzione da chi deve almeno dire un sì oppure un no. Il metodo aquilano delle non-risposte domina sovrano, terremoto o non terremoto. IN questo caso a non rispondere e’ il vice sindaco Riga. La ditta Aleandri, oltre ad essere storica per la città , è un’istituzione che non è mai mancata, avendo riaperto poco dopo il sisma. In passato, innovò profondamente il commercio e le sue sonnolente abitudini aquilane, aprendo nei giorni festivi. Tutto ciò non basta, tuttavia. Ecco cosa scrive Giulia Aleandri: “Con la presente, la ditta Aleandri Bricolage srl, avverte che, a causa del potrarsi della chiusura al traffico da oltre tre mesi della strada di collegamento tra la Stazione FFSS e comparto di Pile con la Via Mausonia, si appresta a ridimensionare consistentemente il personale (25 dipendenti piu’ 10 di indotto) dell’azienda che con grande sacrificio, tanto economico che finanziario, ha provveduto a riaprire e a riassumere per primi tutti i dipendenti sin dai primi giorni successivi al terremoto. Rappresentiamo che la situazione di grande disagio economico è comune anche ai numerosi esercizi ubicati nei pressi di Pile-Stazione, quali officine, carrozzerie, Centro Meridiana ed altri che, come noi, si vedranno costretti a limitare e poi a chiudere le loro attività ed a licenziare il personale. Tenete presente che viene compromessa l’occupazione di oltre 2.000 persone.
In un incontro con l’assessore Riga ci era stato assicurato, oltre un mese e mezzo fa, il ripristino della viabilità in quindici/venti giorni, ma ad oggi è stato messo in sicurezza ben poco. Si rende pertanto necessaria la messa in sicurezza del ponte del passaggio a livello o almeno la pronta riapertura al transito di mezzi leggeri (autovetture ecc). La situazione peggiora giorno per giorno e la clientela e’ più’ che dimezzata perché viene convogliata tutta verso Centi-Colella. Sarebbe stato auspicabile che le Istituzioni governative si fossero adoperate con la stessa prontezza di tutte quelle imprese che, come la nostra, si sono impegnate a rimuovere tutte le difficoltà che pure la situazione impone”.
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