Dissertazioni – La Politica non c’entra niente con la politica


L’Aquila – Riceviamo da Alfredo Perrone, presidente dell’associazione culturale Primavera Giovanile:
Breve dissertazione tra fantasia e realtà. Tra ciò che ho dolorosamente scoperto essere realmente la politica e ciò che speravo fosse.
“Non è un articolo o una precisazione, sono solo appunti. Se qualcuno avrà voglia di leggere, si tenga per sé critiche e precisazioni,qui il lettore è un ospite.
Non è una provocazione o un modo di dire, non voglio attirare l’attenzione di nessuno scrivendo un “assurdo” come questo. Tanto, l’argomento interessa a pochi, e quei pochi a cui interessa sono sicuramente già arrivati alla mia conclusione.

Scrivo solo per ricordarmi dello stato degli atti e per razionalizzare l’intuizione avuta, analizzandone presupposti e conferme.
La politica è un buon argomento di discussione al bar dello sport , dal barbiere ed è un ottimo diversivo quando non si sa cosa dire ai parenti che non vedevi da quarant’anni. Una sciocchezza, come parlare del tempo, solo che alla gente piace far finta di infervorarsi su questo o quel tema “politico”. Questa politica è la stessa che vediamo ai talk-show, che seguiamo dalle poltrone casalinghe, i “porta a porta” e i “primi piani” vari ci danno materiale su cui discutere futilmente quando avremo tempo da perdere.

La Politica invece è un’altra cosa. Nobile ed antica.Vitale per la prosecuzione della specie umana. Per come la vedo io, l’uomo è un’animale sociale, non è mai stato un solitario, ha da sempre avuto bisogno di stare in gruppo per sopravvivere. L’amministrazione del gruppo, la creazione delle regole e il loro rispetto sono stati, ovviamente, al centro della vita umana. Ecco, a mio giudizio, l’antenato della Politica.
La Politica oggi tocca molti argomenti, di grande importanza, è un campo multietnico e multidisciplinare confinante con qualsiasi altra “scienza umanistica”, psicologia (individuale e delle masse), sociologia, antropologia, linguistica, etica, filosofia, morale e chi più ne ha più ne metta. La Politica è oggetto di studi sotto più punti di vista, è considerata oggetto d’interesse da molti fronti diversi. Molti di questi studiosi hanno usato a mo’ di tappeto questa differenza fra politica e Politica per poi costruirci sopra le loro teorie. Non sono il solo quindi ad aver intuito come stanno le cose.

La Politica culla patrimoni storici inestimabili, è un incessante fiume di sangue umano, versato da maestri, grandi o piccoli, per ottenere ciò che oggi diamo per scontato. Il diritto all’alimentazione. Il diritto alla salute. L’autodeterminazione dei popoli Il diritto a vivere ed essere felice Il diritto all’infanzia. La libertà di pensiero e di parola, la possibilità di manifestare. La condanna della tortura, della morte, dell’illegalità, della prepotenza inflitti dal potere. Il diritto al lavoro. Il diritto alla sessualità. Il diritto alla vita, per chi vuole tenersela stretta e per chi vuole togliersela. Il diritto di avere diritti: chiedete alle donne italiane degli anni 60-80 o agli attuali burka afghani, se riuscite a trovare il foro per l’orecchio.

E chissà quanti altri.
No, ci ho ripensato. MOLTI danno per scontati questi diritti, in realtà sono tutt’altro che assodati. La Politica è l’eterna lotta fra chi vuole affermare questi diritti e chi vuole negarli, tutto qui. Basta questo per impegnare centinaia di vite, tese fino allo spasimo ogni secondo della loro esistenza al solo fine di spostare di qualche centimetro questa immensa Matrioska. Non ci sarà un trionfo definitivo a mio parere,con buona pace dei Marxisti, la tensione dovrà essere eterna. Un sistema perfetto, che si definirà tale, rimarrà ciò che è: una dittatura.

Ma queste sono le conclusioni a cui sono giunto. Facciamo qualche passo indietro, è sempre faticoso ricordare le cose al contrario…Mmm… Eccomi! Mi vedo ingoiato dalla poltrona mentre guardo mi pare proprio “Porta a Porta”, vista la futilità delle parole che si accavallavano nello studio mi son messo a pensare fra me e Me.
«Cosa stanno dicendo questi uomini?» «Esprimono posizioni politiche» «Di chi?» «Già…Di chi…? Non loro, di certo! A parte il fatto che abbiamo infiniti esempi di come i politici dicano di sostenere X mentre in effetti hanno intenzione di portare avanti Y, ma ipocrisie a parte…le posizioni che portano avanti son quelle del partito che sta loro dietro, giusto?» «Si… le posizioni sono del partito, quindi un GRAAANDEE compromesso tra quello che si vuol sentire la base del partito, ciò che pretendono di sentire gli altri partiti alleati, il tutto conforme alle sempre presenti lobby, fazioni e le geografie di potere interne al partito stesso…».

«Snatura un attimo il messaggio politico non credi?»
«Certo!»
«È tutto qui?»
«Mi sa di no… Aspetta fammi pensare…ma certo! Io so già da tempo che i nostri politici NON fanno la vera politica! So che entrambi gli schieramenti seguono, in fondo, direttive di enti sovranazionali, completamente disgiunti dalla volontà popolare! Sono loro a fare la vera politica, quella che combattiamo dal basso. Il WTO, la BM, gli accordi dei G8, le multinazionali e le loro tentacolari ramificazioni…Sono loro a determinare le scelte politiche dei governi nazionali. Ho sempre pensato che la destra seguisse questi dettami speditamente e sfacciatamente, mentre la sinistra “istituzionale” lo faccia più lentamente, non tanto per pregiudizi politici o ideologici (sembrano quasi bestemmie a sentire i politici!), ma per salvare la faccia di fronte a quei pochi gonzi che ancora credono nei loro programmi».

«È vero…i politici che ci lasciano scegliere non fanno la Politica. Quella è fuori discussione, non si tratta sulle questioni serie. Ci trattano come dei bambini che non possono decidere delle proprie vite,ma ci si deve dare il “sazio”, la certezza di avere il controllo della situazione, responsabilità inutili e falsi valori ci riempiono d’orgoglio ed importanza…E loro ne hanno da vendere…C’è dell’altro?»

«Si…C’è un’altra prova della deideologizzazione della politica. I passaggi di schieramento! Ci sono centinaia di parlamentari, assessori, ministri, sottosegretari e burocrati a varia, che passano da un partito all’altro, indifferenti alle ideologie alle coerenze e agli schieramenti. Vanno dal miglior offerente, chi li paga di più, mercenari che non hanno neanche la preparazione militare da vendere, regalano ai loro padroni per esser corteggiati la fiducia popolare che i tonti hanno riposto in loro. Cosa vuoi che interessi a questi individui della Politica? È solo un pretesto! Per mangiare, in abbondanza anche…»

«Mmm…Sacrosanto. Ma c’è ancora dell’altro. L’ho studiato da poco. La politica da quando è entrato in vigore il suffragio universale, ha bisogno di popolarità, ha bisogno di attirare quanto più possibile l’attenzione del pubblico, anche (e soprattutto)di quella parte di pubblico che è interessato alla politica solo per poterne leggermente parlare sbarbandosi». Per interessare questa tipologia di “votanti” la politica si è saldata tenacemente a un potentissimo mezzo di persuasione: i media. I Media sono diventati il tramite tra la politica e i cittadini. Nessuno di noi riesce ad immaginare la “comunicazione politica” senza l’apporto dei Media. «I Media sono diventati gli esecutori del principio della pubblicità per il Parlamento» ad esempio. La Politica (ma soprattutto la politica) si fonda sulla comunicazione che si è fusa nel potere Mediatico, rendendo indistinte le differenze fra i professionisti della politica e i professionisti della comunicazione.

Il corteggiamento del mondo della politica al mondo dei Media ne ha decretato l’asservimento, dimostrando, una volta di più, che le idee della Politica non hanno nulla a che fare con la politica “giocata” nei nostri teleschermi.
Questo connubio ha causato parecchi cambiamenti nel mondo della politica, cedimenti che dimostrano chiaramente come la politica assuma come imperativo categorico assoluto far bella figura con i cittadini accontentando il necessario filtro dei Media che ora può dettare le regole del gioco”.


07 Dicembre 2011

Categoria : Dai Lettori
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