Seconda edizione di “Re place”
L’Aquila – 2011, una citta’-ombra ancora disabitata: a illuminarla e’, dal 10 al 31 dicembre, la seconda edizione di “Re Place”, progetto d’arte contemporanea legato al terremoto. L’iniziativa, ideata da Germana Galli, e’ organizzata dall’associazione Amici dei Musei d’Abruzzo e realizzata con il sostengo del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, dal Comune assessorato alla Cultura; Fondazione Carispaq, Spedart e con il patrocinio di Provincia dell’Aquila, Consiglio regionale , direzione regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Abruzzo, ufficio del vice commissario per la ricostruzione delegato per la tutela dei Beni Culturali. Il progetto, che si avvale di un contributo scritto di Massimiliano Scuderi, coinvolge un selezionato gruppo di artisti, chiamati ad intervenire, insieme agli studenti d’arte aquilani, con opere luminose e sonore in quattro luoghi simbolo della citta’ e del suo patrimonio culturale e identitario: Giovanni Albanese, Carlo Bernardini, Fabrizio Corneli, Licia Galizia e Michelangelo Lupone. Il potere dell’arte e’ chiamato non solo a tenere accesa la memoria – ribadendo che il patrimonio storico e culturale dell’ Aquila e’ un bene comune che sta per essere dimenticato dall’opinione pubblica – ma anche a portare nuova luce su un progetto di futuro. Con questo obiettivo, la prima edizione di RE PLACE si e’ svolta lo scorso anno in occasione dell’anniversario del sisma, alle 3.32, stessa ora della scossa principale, con un’opera di luce di Mario Airo’, a cura di Pier Luigi Sacco, che si e’ accesa in opposizione al buio, fisico e psicologico, della citta’. RE PLACE torna oggi in occasione del Natale, in un centro storico ancora chiuso, su cui pesano il rischio dell’abbandono e la complessita’ della gestione della ricostruzione, invitando nuovamente l’arte a intervenire, con la sua generosita’, ma anche la sua capacita’ di denuncia, per riprendere il filo di una narrazione interrotta. L’opera di Giovanni Albanese splendera’, come provocazione poetica, al confine interno della zona rossa: un omaggio al desiderio dei cittadini di riabitare la propria casa ma anche un augurio piu’ esteso di fare Centro. L’artista ha scelto via Tre Marie e ha espressamente chiesto di occupare lo spazio davanti al famoso ristorante omonimo, oggi naturalmente chiuso, luogo di straordinaria qualita’ sempre molto caro agli artisti: fu Fabio Mauri ad accompagnarlo li’ molti anni fa.
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