Grandi rischi, istituzioni e scienziati


L’Aquila – (aggiornamento) – PRESENTI IN AULA TRE DEGLI IMPUTATI – SCIAME 2009, COSA FECERO PREVENTIVAMENTE ISTITUZIONI E SCIENZIATI? – LA STATI SI SFOGA E FA RIVELAZIONI – E’ normale che in una città sismica (distrutta tre volte nella sua storia) non accada nulla mentre le scosse si susseguono da quattro mesi, con eventi fino a 4 Richter? In quale modo ci si preparava alla peggiore delle eventualità, appunto quella poi verificatasi, imprevedibile ma da temere, proprio perchè imprevedibile e quindi da non escludere? Cosa fecero le istituzioni e gli organi scientifici per L’Aquila sotto sciame, terrorizzata, in ansia, allo sbando totale? Esistevano misure di sicurezza e prevenzione? Sono le domande chiave per le quali ognuno attende risposte dal processo detto ormai Grandi Rischi.
Tocca alle istituzioni e ai loro rappresentanti in carica il 6 aprile 2009 (e prima) oggi nell’udienza, la nona, del processo alla Commissione grandi rischi accusata di omicidio colposo per i 309 morti del sisma. Tra i testi, sul pretorio Daniela Stati, ex assessore regionale alla Protezione civile. La politica ebbe ad affermare tra l’altro nelle interviste che in pratica in Abruzzo la Protezione civile era tutta da organizzare. Oggi alle incalzanti domande degli avvocati di parte civile, la Stati ha mostrato numerose lacune di memoria. A molte delle domande ha risposto soltanto di non ricordare molti dei tempi e delle circostanze sulle quali è stata interrogata. Ma di altre cose ha invece parlato.
“In questo verbale mancano le domande che facevo come amministratore e le risposte che mi venivano date. Che non c’era da preoccuparsi, che non dovevamo fare inutili allarmismi, io non l’ho letto”. Cosi’ l’ex assessore regionale alla Protezione civile, Daniela Stati, all’epoca del sisma in carica da circa un mese (“e dopo il dipartimento ci ha totalmente commissariato”), ha contestato il verbale ufficiale della riunione del 31 marzo 2009 della commissione Grandi rischi, che ha asserito di non aver “mai letto”. Viceversa, ha riconosciuto un altro verbale, una bozza, da lei firmata, in cui erano presenti anche le sue domande e altri interventi. Una testimonianza in cui Stati ha ricordato il clima e le dichiarazioni che la portarono a fare rassicurazioni alla stampa in virtu’ del suo ruolo istituzionale: “Mi ricordo – ha dichiarato – di aver chiesto piu’ volte dopo gli interventi tecnici che cosa dovevamo dire alla cittadinanza, perche’ come ruolo politico avevo questo mandato da parte del presidente Chiodi. Mi fu detto che si poteva fare questa comunicazione: si diceva, non ricordo da chi, che non era sicuro che queste piccole scosse fossero un sentore d’allarme per una grande scossa, nessuno obietto’ tra gli esperti questa tesi”. Invitata dal pm Fabio Picuti a ricordare le dichiarazioni rese dagli esperti in fase di riunione, Stati ha ammesso che si era parlato di “segnale favorevole, quello dello sciame sismico in atto. Non c’era motivo di creare inutili allarmismi, questo mi veniva detto e questo io dicevo alla stampa – ha ricordato -. Poi e’ stata mandata in televisione solo la mia dichiarazione come fossi stata l’unica a non dare un allarme. Moralmente mi sono sentita in colpa pur non dovendo sentirmici. Vedevo in tv il mio filmato”, e agli occhi ella gente sembravo di “essere quella che non aveva dato l’allarme. Subito dopo il devastante terremoto – ha concluso – ho provato a mettermi in contatto con Bertolaso, non mi e’ stata data la possibilita’ di parlare”.
Dopo la sfilata di parenti delle vittime chiamati a testimoniare dai pm nelle scorse udienze, da oggi tocca a persone strettamente legate alla contestata riunione del 31 marzo 2009, amministratori e tecnici che hanno assistito in prima persona ai lavori. Anche per questo sono presenti in aula tre dei sette imputati: Bernardo De Bernardinis, Enzo Boschi e Mauro Dolce. Davanti al giudice Marco Billi sono chiamati come testi Altero Leone, dirigente regionale della Protezione civile abruzzese; Gianluca Braga, vice prefetto aggiunto in servizio presso la prefettura dell’Aquila; Christian Del Pinto geofisico, sismologo, in servizio presso il centro funzionale della Protezione Civile della Regione Molise come responsabile scientifico; Daniela Stati, ex assessore regionale alla Protezione civile; Massimo Cialente, sindaco dell’Aquila. Inoltre, saranno chiamati a testimoniare anche Stefania Pezzopane, all’epoca presidente della Provincia, Pasquale De Santis, dirigente dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia e Giuseppe Giarrusso, dirigente della Protezione civile molisana.


07 Dicembre 2011

Categoria : Cronaca
del.icio.us    Facebook    Google Bookmark    Linkedin    Segnalo    Sphinn    Technorati    Wikio    Twitter    MySpace    Live    Stampa Articolo    Invia Articolo   




Non c'è ancora nessun commento.

Lascia un commento

Utente

Articoli Correlati

    Nessun articolo correlato.