In Abruzzo è più nera che altrove
(di G.Col.) – Gentile ma algido prof. Monti, l’Abruzzo sta peggio rispetto ad altre regioni. Oltre a tutti gli altri guai e problemi, noi abbiamo avuto il terremoto. Ne era consapevole il governo tramontato, pare non darsene per inteso (ma forse è solo un’impressione) il governo sorto. E’ questo che, supponiamo, andrà a dire al capo del governo il presidente della regione Chiodi. Che altro potrebbe dirgli? Per un economista, i numeri sono l’unica realtà . L’economista è uno che parla quello che Galileo riteneva il linguaggio della natura: la matematica. A Monti hanno detto: “Professore, venga qui a compilare il libro dei tagli”. Lui lo ha compilato e ha anche preso la forbice dal cassetto. Ha dato numeri e forbice all’Italia dicendo: “Questo devi fare se vuoi guarire”. Non ha aggiunto, ma ha pensato: “Se non vuoi farlo, per me è lo stesso. Me ne torno a casa”.
Chiodi farà più o meno lo stesso. Dirà a Monti: “Per continuare ad esistere, l’Abruzzo ha bisogno di questo e questo, più quest’altro per il terremoto. Se volete aiutarci, fatelo. Altrimenti, affondiamo”. Questa è la situazione, molto ridotta all’osso. Ossificata. Finiti i tempi dei politicanti intrisi di eloquio rugginoso e retorico. I tecnici sono gente che bada al sodo. Al sodo siamo. Monti acolterà Chiodi? Mangeremo il panettone in pace, o sarà l’ultimo? Avremo noci e pane secco nella bisaccia, e acqua di fonte per la sete? Magari, per prudenza, mettete da parte una fetta di panettone e surgelatelo. Potrebbe tornare utile al prossimo Natale 2012.
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