A Foggia è di scena il cinema indipendente


(di Carlo Di Stanislao) – Fino all’8 dicembre riflettori accessi, a Foggia, sulla 11° edizione del Festival del Cinema Indipendente, da quest’anno gemellato con l’ÉCU, il prestigioso European Independent Film Festival, fondato cinque anni fa a Parigi da Scott Hillier, e considerato la risposta europea al Sundance Festival di Robert Redford. A troneggiare nel cartellone di Foggia, titoli appartenenti a due grandi categorie ben distinte, quella dei Cortissimi e quella dei Lungometraggi. Della prima fanno parte: Abbi Pietà Di Te di Alessandro Valori, Anime di Guglielmo Manenti, Altri Mondi Possibili di Domenico Dell’Anno, Berlin di J. Enrique Sánchez, Despejado di Jotoni, Due Piccioni Con Una Favola di Giorgia Palazzo, Dangerline-La Linea Del Pericolo di Enrico Masi, Happy Birthday In Naples di Salvatore Orlando, Il Trucco di Riccardo Banfi, Malafemmena di Nunzia Esposito, Mad World di Mauro Zingarelli, Maschere di Silvia Stingi, Ventipercento di Marco Adabbo, Vodka Tonic di Ivano Fachin e Zona Alfa di Enzo Saponara. Mentre della seconda fanno parte: La Strada Verso Casa di Samuele Rossi, Sulla Strada Di Casa di Emiliano Corapi, Appartamento ad Atene di Ruggero Dipaola, Tutto Bene di Daniele Maggioni, Restoration di Joseph Madmony, The Quiet Game di Görel Crona, Cara, ti amo… di Gian Paolo Vallati, L’Amore Fa Male di Mirca Viola, Noi, Insieme Adesso-Bus Palladium di Christopher Thompson e 27m2 di Gabriella Cserháti. Molte le presenze illustri durante i sette giorni del Festival, che è stato inaugurato dal musicista Luis Bacalov, premio Oscar per la colonna sonora de “il postino” mentre sabato 3 dicembre, l’attore e regista Michele Placido è intervenuto per omaggiare il maestro Monicelli e che ha poi letto il suo libro Sciagura, romanzo in forma diaristica che, attraverso i suoi ricordi di bambino, restituisce la vita quotidiana alle Casermette (quartiere popolare di Foggia), nell’immediato dopoguerra, quando furono ospitati centinaia di senza tetto a causa dei bombardamenti. Mercoledì 7, infine, saranno presenti i Tiromancino, mentre l’8, ultimo giorno della kermesse, nel padiglione 71 della Fiera (alle ore 10) verrà offerto lo spettacolo Impara L’Arte E Non Metterla Da Parte, con Giovanni Muciccia, idolo dei bambini (e non solo). Per ulteriori informazioni: Festival del Cinema Indipendente, Piazza XX Settembre, 20, 71121 Foggia. Tel. 0881. 791.209; mailto: cinefestival@provincia.foggia.it. Da un punto di vista generale, vale la pena ricordare che le caratteristiche principale del cinema indipendente sono essenzialmente due: il basso costo dei film e la completa libertà espressiva lasciata al regista, cosa questa che solitamente spaventa i grandi studi, che preferiscono evitare i film sperimentali per concentrarsi su progetti più sicuri e remunerativi. Inoltre, difficilmente uno studio affida un film del costo di svariati milioni di dollari ad un regista esordiente, specie se ha intenzione di utilizzare attori sconosciuti. Inoltre, l’aumento del numero di film indipendenti, soprattutto dei cortometraggi, ha portato alla nascita di una moltitudine di festival a loro dedicati. Fra di essi anche l’ormai famoso Sundance Film Festival, fondato da Robert Redford. In Italia, festival dedicati a questo cinema si svolgono, oltre che a Foggia, a Bologna, a Tricase, nel Salento, a Montecatini, a Termoli-Campobasso e a Reggio Calabria. Inoltre quest’anno, a Ostona, in provincia di Cuneo, si è svolta la I edizione del DocuMenteur Filmfest, rassegna dedicata alla documentazione “verosimile” di false realtà, idea bizzara che ha riscosso grande successo, con proiezione dei molti lavori selezionati, fra il 17 ed il 21 agosto, in diversi comuni della Valle del Po. Film che ritengo molto interessante nella rassegna foggiana è “L’amore fa male”, della regista Mirca Viola, storia di Germana, attrice disoccupata e madre di una ragazzina, amante del maturo Massimo, ricco avvocato romano, che per caso incontra Gianmarco, col quale intreccia una coinvolgente storia d’amore. Intanto l’amica Elisabetta, giovane medico in crisi col marito Aldo, invita Germana a fare un viaggio in Sicilia. Durante la vacanza, tra le due donne, pur nelle rispettive diversità di vita, si rinsalda il rapporto di amicizia, proprio mentre affiorano per entrambe una serie di risvolti inaspettati e crude verità. Un film femminile sul femminile, descritto con garbo e grande capacità introspettiva. Non meno “femminile” ed interessante, “The quiet game” di Görel Crona, presentato con sottotitoli in italiano, che racconta la storia di tre donne, che ereditano una casa da una signora chiamata Dolores che nessuna di loro conosce. Sono completamente estranee, e così si incontrano nell’edificio abbandonato per cercare di capire come mai si trovano lì. Inaspettatamente scoprono che la casa è occupata da un uomo che ha vissuto con Dolores per quasi dieci anni. Si chiama Christian e dice di non sapere nulla della vita precedente di Dolores, ma fa di tutto per dimostrare che la casa gli appartiene di diritto e si tratta di un errore. Le tre donne restano nella tenuta per tre giorni e mentre cercano di capirci qualcosa insorgono dei conflitti. Il film, eccellente per formato, ritmo e livello interpretativo, credo riceverà numerosi premi.


06 Dicembre 2011

Categoria : Cultura
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