Professore, ascolti l’Abruzzo
L’Aquila – CHIODI HA CHIESTO UN INCONTRO A MONTI – L’ABRUZZO “SDERENATO” NON REGGE TAGLI E TASSE – Visto che il governo non ha dedicato, almeno fino ad ora, alcuna attenzione o premura all’Abruzzo, sarà l’Abruzzo che gli chiederà udienza. Visto che oltre a tutti i mali più o meno comuni ad ogni regione italiana, la nostra enumera dati catastrofici su occupazione, crisi aziendali, precariato, chiusure di aziende, e la piaga del dopo terremoto. Che è solo nostra. Il Commissario delegato per la Ricostruzione, presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, ha ufficialmente chiesto un incontro al nuovo presidente del Consiglio, Mario Monti, per un esame più dettagliato delle problematiche legate al terremoto dell’aprile 2009 all’Aquila.
Intanto le ultime notizie sul lavoro sono preoccupanti. Ad Atessa, come riferiamo altrove, tutti con il cuore in gola in attesa delle decisioni sul contratto di lavoro alla Sevel. A Chieti, da oggi 133 persone in mobilità dalla ex Burgo, e un drammatico consiglio comunale sull’argomento, mentre si affaccia incombente il problema della Sixty, dove evaporano altri posti di lavoro. La UIL ha annunciato uno sciopero dei metalmeccanici. La CGIL regionale il lavoro “non è punto centrale della manovra del governo, solo tagli e tasse che l’Abruzzo non può sostenere”, dice Gianni Di Cesare. E’ solo qualche dato di cronaca di oggi, che si aggiunge al quadro deprimente della Val Vibrata (-7.000 posti di lavoro negli ultimi anni), dalla Valle Peligna, della Val Fino, e dell’Aquila distrutta fisicamente ed economicamente, in attesa della zona franca promessa e mai arrivata, divenuta ormai solo terreno di scontro, arena da corrida tra forze politiche e rappresentanti istituzionali, molti dei quali sono in piena campagna elettorale.
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