Politica, idee confuse? No, assenti


L’Aquila – Per il futuro sindaco la nave della politica naviga a vista, il radar è guasto, la nebbia è fitta. C’è sempre il rischio di impattare contro qualche scoglio o in una secca non indicata dalle carte. Il mare è insidioso. E’ l’allusivo ritratto in chiave marinaresca alla vigilia delle pause natalizie, e nello scenario desolante del nulla sul fronte della ricostruzione. Solo tre comuni abruzzesi hanno mostrato di avere le carte a posto: Brittoli, Bussi, Barete. Non farete fatica a capire che il nome del centro più importante, L’Aquila, non c’è proprio. Sapete fin troppo bene che la sola verità che ogni giorno emerge è la lite continua tra Chiodi da un lato, il sindaco Cialente dall’altro. Su ogni tema grande o piccolo. Sui grandi temi, tipo la zona franca, il fronte della lite si estende all’infinito. Tutti contro tutti, i bisogni di una zona terremotata adoperati per far politica e campagna elettorale. Più squallido di così il panorama non può essere.
In ambienti PD si parla (come sempre niente note ufficiali o comunicazioni scritte: è cosa loro…) di una riunione di centro sinistra che dovrebbe tenersi domani a L’Aquila, in casa del PD, per tentare di chiarire a tutti le idee. Confuse, queste idee, o del tutto assenti come a molti sembra? Diciamo che è verosimile la seconda ipotesi. Quando si litiga starnazzando e perdendo le penne come i galli da combattimento, vuol dire solo una cosa: ognuno va per la sua strada e sgomita per scansare gli altri. Un centrosinistra a L’Aquila non esiste da tempo, e tanto meno pare che possa coagularsi adesso, che bisogna scegliere il candidato sindaco. per tentare, almeno, di vincere. Di nomi possibili ne circolano ormai tanti, praticamente uno per ogni partito. Alleanze non se ne vedono. Il patto di Vasto (Pd, IdV, Sel) sembra un pallido ricordo, una trovata per attirare fotografi e cronisti.
In questo bailamme, a guadagnarci è il PdL con il suo capo Piccone. Più gli avversari si azzuffano e si scombinano, più debole sarà il probabile candidato sindaco Cialente. E più tempo avrà Piccone per la scelta finale, sia o non sia quella del medico Giorgio De Matteis, che nel frattempo fa la sua parte mettendosi in forte evidenza. Potrebbe, alla fine, anche candidarsi da solo, tanto sa che gli aquilani i voti glieli hanno sempre dati e glieli daranno – forse – anche stavolta. Almeno quelli che a votare ci andranno: infatti la politica sembra non avvedersi dell’allontanamento della gente, dell’emigrazione di tanti verso altre realtà, della disillusione che monta. Quanti pensavano che almeno il terremoto sarebbe valso a rendere L’Aquila una città coesa e attenta solo ai propri problemi, hanno smesso di farlo, smarriti. Non è stato così, non è così, anzi ogni giorno è peggio e la rosa dei nomi degli aspiranti sindaci si ingigantisce. Una maxirosa piena di spine.
Oggi, come nel luglio scorso, cè una sola presa di posizione chiara e delineata, pacata e non logorroica: Vincenzo Vittorini, candidato sindaco di LCV, L’Aquila Che Vogliamo. Non lo sanno, ma in tanti, soprattutto a sinistra, gli stanno facendo una efficace campagna elettorale.


04 Dicembre 2011

Categoria : Politica
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