Zona franca, che noia polemiche e liti
(di G.Col.) – I politici non debbono avere una percezione esatta del pensiero popolare. Credono che la gente premi chi alza di più la voce, quindi passano molto tempo a litigare. Sta accadendo ancora una volta per la zona franca a L’Aquila che, dopo 32 mesi, non esiste. E potrebbe anche non arrivare mai. Troppo tempo perso, ha detto oggi Gianfranco Giuliante, che conclude: “Recuperiamolo”. E’ l’unico che non urla e tenta di ragionare, pur graffiando.
I vertici delle istituzioni soffiano sul fuoco delle risse da cortile, convinti che la gente li stia a sentire e sicuri di guadagnare voti per aver litigato ognuno meglio del suo avversario. Rinfacci, contumelie, staffilate, schiaffi, urli, berci, starnazzi. E non si vede nulla. Ma loro non se ne accorgono e continuano. Attorno alle battaglie tra galli o cani c’è un pubblico di paganti e sommettitori. Attorno alle risse politiche c’è solo un esponenziale aumento della sfiducia . Un declino.
Possibile che non se ne rendano conto? Le liti non infondono speranze o stima, bensì erodono quel minimo di considerazione che ancora la gente ha dei politici. L’astensionismo elettorale dice proprio questo, e continuano a non capirlo. Nel coro osceno di urli e sberleffi, si intinge il biscotto della campagna elettorale. Il default, per ora, è questo, mentre si approssima quello economico. Con velocità crescente, come quella dell’espansione dell’Universo. Vogliono capirlo, sì o no?
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