“Punta Penna, dalle parole ai fatti”


Vasto – Riceviamo dal comitato cittadino per la tutela del territorio: “1. Il terreno è stato recintato. In loco il cartello recita: “Inizio lavori: 22 novembre 2011”. Per la centrale ad oli vegetali di Punta Penna è l’ora di passare dalle parole ai fatti.

2. Il comunicato dei partiti della maggioranza cittadina dello scorso venerdì 25 conteneva, tra le altre cose , na dichiarazione di principio: “Le forze politiche di maggioranza […] ritengono che il nascente Parco Nazionale della Costa Teatina e l’esistenza della Riserva di Punta Aderci all’interno dell’area di Punta Penna non possono sopportare ulteriori attività industriali”.
Bene. Questo è il momento di passare dalle parole ai fatti.

3. È il momento, per questa Amministrazione comunale, di dare risposta alla prima delle cinque nostre proposte: che “il Comune di Vasto chieda alla Regione di riesaminare l’autorizzazione rilasciata per la centrale a biomasse di Punta Aderci”. Abbiamo raccolto, in una settimana, più di 1500 firme (la raccolta, lo ricordiamo, continua anche online ). Siamo certi di interpretare il sentimento della stragrande maggioranza dei vastesi.

4. Il riesame dell’autorizzazione non è solo possibile. È anche doveroso. Perché dopo il rilascio dell’autorizzazione è accaduto qualcosa di nuovo: la pubblicazione, da parte dell’Associazione “Porta Nuova”, dei dati sulla qualità dell’aria rilevati dal Mario Negri Sud, su incarico della Provincia. Questi dati, siamo i primi a dirlo, richiedono tutte le verifiche e gli approfondimenti del caso. Ma intanto ci sono, sono tutt’altro che rassicuranti, e soprattutto sono (da anni) gli unici dati disponibili: la zona di Vasto si colloca, in una scala da 1 a 7, al grado 2, ad “alterazione alta”, corrispondente ad una qualità dell’aria molto scarsa.
Non intendiamo ingenerare allarmismi, ma diciamo chiaro che nessuno, a cominciare dall’Amministrazione comunale, può permettersi di sottovalutarli o peggio di ignorarli.

5. SUL SINDACO DI VASTO INCOMBE UNA GRAVE RESPONSABILITÀ. Può far finta di niente, consentendo un impianto che appesantirebbe ulteriormente una situazione già di per sé preoccupante. E, peggio ancora, aprirebbe la strada di Punta Penna ad altri impianti già in viaggio (un’altra centrale, 4 volte più grande; un impianto di recupero di rifiuti speciali pericolosi; un cementificio). Oppure, “nell’interesse della salute pubblica” come prevede la legge , può chiedere alla Regione di riesaminare l’autorizzazione rilasciata.

6. Sappiamo che gli interessi in gioco sono forti. Ma qui il conflitto è tra l’interesse economico di pochi anzi di pochissimi, e l’interesse comune alla tutela della salute pubblica.
Vedremo da che parte il Sindaco, con la sua maggioranza, si schiererà. In ogni caso i cittadini di Vasto ricorderanno a lungo questa scelta.


30 Novembre 2011

Categoria : Cronaca
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