Lavoro: Sevel, Burgo, CGIL Teramo
L’Aquila – (Foto: la Burgo di Avezzano) – Va in pezzi il mondo del lavoro in Abruzzo, con alcune criticità di grande rilevanza, perchè, nel caso della Sevel, si parla di circa 6200 lavoratori. Un rapido panorama delle situazioni.
SEVEL – Lunedì ci sarà un nuovo confronto a Torino tra Fiat e sindacati. La Fiat stringe i tempi e si è sicuri che stia preparando il contratto per l’azienda della Vale di Sangro, ad hoc, come a Pomigliano. I lavoratori sono preoccupati e temono di essere posti di fronte alla proposta entro dicembre. I sindacati auspicano la tutela dei principali diritti acquisiti anche nel nuovo contratto, e sostengono che la Sevel merita i premi di produzione, perchè va bene e ha buon mercato. La FIOM si prepara alla lotta, rifiuta il contratto e chiama alla solidarietà i sindaci del comprensorio.
CGIL TERAMO – Per il sindacato teramano, l’apparato produttivo del territorio, specie in alcune aree come la Val Vibrata, si sta sgretolando e sono stati persi negli ultimi due-tre anni migliaia di posti di lavoro, mentre altre realtà produttive entrano in difficoltà dalle quali molte non potranno uscire. Per la CGIL, c’è ancora tempo per tentare di aiutare chi è rimasto in produzione e intende andare avanti, magari con grandi sacrifici. Le aziende ancora in vita vanno quindi aiutate e il mondo del lavoro superstite va sostenuto
BURGO – Grave situazione nel Chietino, dove si attende che i lavoratori ex Burgo siano ricollocati e sono in atto iniziative per ottenere risultati. Allo stabilimento di Avezzano, invece, il problema è la sicurezza, dopo la straziante morte dell’operaio Berardo Massaro (funerali oggi a Luco dei Marsi). La linea 1 è sotto sequestro e la Procura intende appurare se il sistema delle valvole è sicuro o meno. Intanto, torna la cassa integrazione per almeno 50 lavoratori proprio a causa del sequestro dell’impianto.
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