Affitti ateneo: il Ministero paga, ma sono tutti congrui?


L’Aquila – (Foto: sedi in città e la facoltà di Ingegneria a Roio vista dall’alto, scatto di Dino Rossi) – 5 milioni annui all’Università per gli affitti , fondi studenteschi e altre esigenze dell’ateneo, per un periodo di tre anni. Questo uno degli aspetti più rilevanti dell’accordo di programma di recente firmato tra il Ministero e l’ateneo aquilano, per il quale è stato determinante l’impegno dell’ex sottosegretario Gianni Letta. Inizialmente i milioni a disposizione erano soltanto 3 e per un periodo inferiore. Le insistenze e le spiegazioni fornite al governo dal rettore di Orio, e sicuramente la grande disponibilità di Letta verso tutto ciò che riguarda la situazione aquilana nel doposisma, sono valse a produrre un risultato molto utile non solo per la crescita dell’Università, ma addirittura per la sua sopravvivenza. Altre risorse sono peraltro previste per l’ateneo, e dureranno per i prossimi tre anni. Una mano forte e decisiva dal governo, negli ultimi giorni di durata del suo mandato.
Resta da valutare il complesso problema degli affitti per le sedi dell’Università, che è oggetto di controversie e anche accertamenti sulla congruità. Che il Ministero abbia concesso risorse è un fatto positivo e in un certo senso vitale, ma ci si chiede se gli affitti concordati siano congrui o eccessivamente onerosi. Su questo occorrono delle risposte, perchè la certezza delle risorse in base all’accordo di programma non va intesa come avallo totale alle scelte compiute.
Il problema dei fitti è aperto anche all’interno dell’ateneo e c’è stato uno scontro tra i vertici e l’ex direttore Filippo Del Vecchio, che ha rotto un annoso rapporto di collaborazione con l’ateneo, e non sarà privo di conseguenze. Inutile da fuori tentar di capire dove sia la ragione, perchè quando esplode una controversia, la sola cosa da fare è attenderne l’esito. Dove siano torto e ragione saranno altri a deciderlo. Tuttavia l’esistenza di una vertenza, di per sè, dimostra che forse in certe scelte si sarebbe potuto fare meglio. Principalmente nell’interesse dell’Università, che comunque stiano le cose, non ha certo soldi da scialacquare. Sono congruiti i fitti che si pagano per i locali necessari all’ateneo? Questa è la domanda che molti si pongono, sia dentro che fuori dall’istituzione didattica. Si possono spendere meglio i denari accordati dal Ministero? Rispondono alle esigenze dell’insegnamento, dei docenti, degli studenti e del personale i siti per i quali si pagano canoni di tutto rispetto? Il nostro giornale apre un dibattito, al quale potrà partecipare chi ritiene di avere argomenti utili e validi. Atrendiamo quindi interventi, che dovranno essere costruttivi, moderati e soprattutto firmati. Gli anonimi per vocazione possono anche fare a meno di intervenire. Se non vi sarà dibattito, vorrà dire che non c’è da rilevare nulla e che tutto fila liscio.


28 Novembre 2011

Categoria : Cronaca
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