Grandi rischi, da un dolore all’altro


L’Aquila – LA TESTIMONIANZA DI GIUSTINO PARISSE (foto) – aggiornamento – - Procede a ritmo serrato, come voluto dal giudice Billi che lo presiede, e riprenderà il 30 novembre, il processo alla Commissione grandi rischi per il mancato allarme prima del terremoto del 6 aprile 2009. Oggi, settima udienza, ancora escussione di testimoni, parenti e conoscenti delle 309 vittime del sisma. Tra i testi Pietro Sebastiani, che eseguì con altri un sopralluogo nell’edificio della casa dello studente dopo una delle ultime forti scosse, prima di quella che causò il crollo. Secondo quanto riferito dal teste, nel sopralluogo non emersero dati che potessero far temere un crollo. Tra gli studenti, è stato ancora riferito, c’era sicuramente paura, ma molti decisero di non lasciare la casa e di restarvi, perchè rassicurati dalle dichiarazioni degli scienziati sullo sciame sismico in atto. La serie delle scosse sismiche era cominciata dal dicembre 2008 e si era accentuata e intensificata nei primi mesi del 2009, con scosse frequentissime, alcune delle quali rilevanti.
Particolarmente toccante la testimonianza di Giustino Parisse, la cui vita è cambiata per sempre dopo la tragedia del 6 aprile, che tanto brutalmente lo ha colpito. “Dalla riunione della commissione ebbi la certezza, che mi veniva dal fatto che fosse composta da scienziati, che avevano comunicato all’esterno una rassicurazione alla popolazione: lo sciame c’e', L’Aquila e’ zona sismica, pero’ non c’e’ nessun elemento che ci possa fare pensare a una scossa forte”. Lo ha affermato il capo servizio della redazione aquilana del quotidiano ‘Il Centro’, Giustino Parisse, ascoltato oggi come testimone nel processo alla commissione Grandi rischi. Parisse nel sisma ha perso il padre e i due figli adolescenti. Stimolato dal pubblico ministero Fabio Picuti a precisare cosa fosse cambiato in lui dopo la riunione della Cgr, Parisse ha aggiunto: “Mi sono sentito rassicurato ed ero certo che non ci sarebbero state scosse piu’ forti, tanto da arrivare a una catastrofe. Di questo rassicuravo la mia famiglia”, ha concluso con amarezza. Quanto ai mutamenti del suo comportamento dopo la riunione ha aggiunto: “Il 30 marzo (scossa prima della riunione) uscii di casa e rimanemmo fuori. Quella notte, invece – ha aggiunto il giornalista – non invitai ne’ me stesso ne’ i miei familiari a uscire perche’ ero sicuro che non potessero accadere altre scosse catastrofiche”. “Personalmente non ho nulla contro i componenti di quella commissione, – ha concluso Parisse – qualcuno di loro l’ho anche conosciuto dopo, ma mi interessa dal punto di vista storico che questa vicenda venga chiarita fino in fondo anche dal punto di vista della responsabilita’ penale. Da questo processo non mi aspetto nulla, quello che ho perso l’ho perso il 6 aprile e nessuno me lo ridara’”.
La procura ha inserito un altro testimone nella lunga lista dei quasi 300 testi citati nel processo alla commissione Grandi Rischi. Nel corso dell’udienza di oggi, il pubblico ministero Fabio Picuti ha avvisato il giudice e le parti di una “piccola attivita’ d’indagine integrativa riferita a questo processo”. Da quanto si e’ appreso, si tratta di Fabio Sabetta, esperto della Protezione civile nazionale nella valutazione del rischio sismico. Il tecnico ha attirato l’attenzione degli investigatori per quanto affermato in un seminario su “Valutazione della pericolosita’ e mitigazione del rischio sismico” che si e’ svolto nel maggio del 2010 a Napoli. C’e’ da considerare che tra i sette imputati del processo, i componenti della commissione Grandi Rischi nella riunione del 31 marzo 2009, cinque giorni prima della tragica scossa, ci sono scienziati dei terremoti ed esperti ed ex vertici della protezione civile nazionale ai quali la procura contesta il fatto di aver dato messaggi troppo rassicuranti alla popolazione dell’Aquila alle prese da mesi con lo sciame sismico culminato poi nel drammatico terremoto che ha causato la morte di 309 persone


26 Novembre 2011

Categoria : Cronaca
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