Il traffico,altra piaga aquilana quotidiana
L’Aquila – Il traffico è sempre stato un problema che nessuno, in decenni di parole a vanvera, ha saputo o voluto mai affrontare con serietà , interventi, vigilanza, segnaletica. Dopo il terremoto lo è più di prima perchè il numero delle strade percorribili si è drasticamente ridotto, e di rivedere quelle interrotte o bloccate dal crollo di un ponte (tipo la Mausonia) non se ne parla, almeno per il presente e per l’immediato futuro.
Oggi le sole strade sono viale Corrado IV, viale Croce Rossa, via Strinella verso la 17, e la stessa 17, un autentico budello infernale tra Bazzano e Porta Napoli, o quel che ne rimane. Ogni giorno è un calvario. Muoversi da un capo all’altro di una città che certo non è sterminata, percorrere qualche chilometro appena, è faccenda che richiede anche tre quarti d’ora, rallentamenti, disagi, ingorghi intricati, code interminabili. Almeno nel traffico, la città è tornata a rivivere i suoi momenti più ordinari e anche peggiori.
Nessuno, in momenti tanto difficili, pretende la Luna, nè è il caso di muovere critiche che sarebbero persino ingiuste verso chi, speriamo almeno, sta facendo l’impossibile. Ma una cosa va detta: manca sempre, ad ogni ora, qualsiasi presenza di divise. I vigili urbani sono forse impegnati altrove, non ce la sentiamo di muovere rilievi. Ma se qualche pattuglia venisse inviata dove il traffico soffre di più, forse qualcosa si tirerebbe fuori. Invece, capita di vedere un paio di vigili in camicia bianca parlottare tra loro, come se niente fosse, negli incroci dove servono meno, per esempio in quello verso l’ospedale S.Salvatore, dove ancora funziona un semaforo. Magari se fossero utilizzati altrove, servirebbero maggiormente. Aggravare la già amara vita degli aquilani con i problemi del traffico, che spesso sono insussistenti perchè agevolmente superabili, è molto dannoso.
(Nelle foto Col: Ingorgo permanente a Bazzano, statale 17 perennemente intasata, lunghe cose all’altezza del cimitero: ogni mattina è un calvario insostenibile).
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