Cialente su vicenda tasse scampate
L’Aquila – “RITARDI, INEFFICIENZE, APPROSSIMAZIONI” – Ancora un incidente burocratico politico che agli aquilani doveva essere risparmiato, quello delle… tasse nuovamente scampate, e conseguenti code politico-polemiche che ai cittadini non importano assolutamente nulla. Ecco come commenta sta stasera il sindaco Cialente la vicenda: “Ringrazio sentitamente il presidente Inps Antonio Mastrapasqua e il sottosegretario Antonio Catricalà, nei quali ho trovato interlocutori attenti e risolutivi ai fini della questione dei contributi Inps”.
“Al di là di chi si prende il merito – ha aggiunto Cialente – quello che conta è il risultato e, soprattutto, la lezione che spero ne tragga chi di dovere. Non è stato facile risolvere la questione dei contributi Inps e, personalmente, devo ringraziare la disponibilità del presidente Inps Mastropasqua e del sottosegretario Catricalà, con i quali, da ieri, ho avuto lunghi colloqui telefonici. Finalmente è stato chiarito che l’ordinanza 3976 dell’8 novembre 2011 ha avuto precisamente lo scopo di stabilire la sospensione dei versamenti per l’intero anno 2011. La legge di stabilità , viene pertanto resa esecutiva a partire dal 1 gennaio 2012, con le disposizioni relative all’abbattimento del 60 per cento del dovuto e la previsione di 120 rate per la restituzione. Come ripeto, non mi interessa chi si prende i meriti, anche non suoi, o non del tutto, quello che è importante sottolineare è che, ancora una volta, si è dovuto correre ai ripari quasi fuori tempo massimo per colpa di inefficienze, ritardi, approssimazioni e sottovalutazioni di chi, invece, dovrebbe tutelare i cittadini dell’Aquila e del cratere attraverso strumenti normativi efficaci ed efficienti e non provvisori e incompleti. Ancora una volta, l’ennesima, il territorio, già piegato dalla crisi conseguente al sisma, ha rischiato di vedere vanificati i suoi sforzi per ripartire. Auspichiamo per il futuro un maggiore senso di responsabilità da parte delle strutture, delle istituzioni e dei commissari preposti. Dopo di che – ha concluso Cialente – si prendano tutti i meriti che vogliono. Glieli lasciamo volentieri, facendo salva almeno la buona volontà e il buon operare”.
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