La Rana: “Pagina buia della giustizia”
Vasto – “Sia lo Stato, con i suoi apparati, a far luce su una pagina buia della giustizia”. Lo ha detto stamane Antonio La Rana, foto, gia’ sostituto procuratore della repubblica a Vasto, nel corso di una conferenza stampa nello studio del suo legale, l’avvocato Pina Di Risio. Uscito senza macchia dalle inchieste che lo hanno coinvolto a partire dal 2003 (l’ultima sentenza di proscioglimento l’ha emessa nei giorni scorsi il Gup del Tribunale di Vasto), il magistrato, attuale reggente la procura generale presso la Corte d’Appello di Campobasso, chiede chiarezza. “Nei miei confronti – ha detto tra l’altro – negli anni scorsi e’ stata allestita una spedizione bellica premeditata, come ebbero a dire i giudici di Chieti a proposito delle accuse mosse a mio carico da alcuni politici vastesi”. Attraverso una meticolosa ricostruzione dei fatti, partita dalla vicenda degli ombreggi stagionali sulla spiaggia di Vasto, che aveva visto partecipare all’asta la moglie del magistrato, nella conferenza stampa di stamane legale e magistrato hanno parlato di anomalie e di accanimento nelle indagini: “In appena otto mesi del 2003 – ha detto La Rana – la procura di Vasto avvio’ 27 iniziative d’ufficio. In tutto furono poi 30, tutte spazzate via dalle recenti sentenze di assoluzione”. Il magistrato, che ha ringraziato la famiglia per il sostegno ricevuto “anche quando ero rimasto solo”, ha puntato il dito contro alcuni settori dell’Arma dei carabinieri di Vasto: “Qualcuno faceva indagini anche ricorrendo a verbali falsi – come e’ risultato dalle indagini – o facendo sparire fogli di servizio”. Nell’incontro di oggi con i giornalisti, in cui l’avvocato Di Risio non ha escluso azioni risarcitorie, e’ stato anche posto l’accento sui costi di un’inchiesta che ha richiesto il lavoro di 20 giudici e 20 avvocati, la presenza di 400 testimoni, intercettazioni telefoniche e ambientali: con una spesa di mezzo milione di euro per la collettivita’. “Cosa faro’? Io guardo avanti – ha concluso La Rana – al prestigioso incarico di reggente la procura generale a Campobasso e sono certo che gli organi preposti a controllare su quella che e’ stata una pagina particolarmente buia della giustizia vastese, sicuramente faranno la loro parte. I cittadini vastesi e abruzzesi hanno diritto di sapere cosa e’ successo dal 2003 ad oggi a danno di tante persone che hanno semplicemente fatto il loro lavoro di servitori dello Stato”.
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