PD replica a Del Corvo su Bruxelles
L’Aquila – Enio Mastrangioli del PD scrive. “Il Presidente Del Corvo, ancora una volta, ha perso l’occasione di tacere, preso dalla voglia di rivolgere accuse false, strumentali e denigratorie nei confronti del Gruppo consialiare del PD alla Provincia. La decisione di tenere il Consiglio Provinciale il prossimo 29 novembre e’ scaturita da una formale e regolamentare riunione della Conferenza dei capigruppo. Organismo statutariamente competente a stabilire data e ordine del giorno dei consigli provinciali. Non e’ colpa del PD e dei gruppi di minoranza se gli Atti relativi all’assestamento di bilancio sono stati approvati dalla Giunta Provinciale e consegnati ai Consiglieri con colpevole e grave ritardo, di cui l’unico responsabile e’ l’Assessorre delegato, cioe’ il Presidente Del Corvo. Infatti, solo nella giornata di martedi’ 22 la Delibera di Giunta e’ stata portata in Commissione Bilancio per i pareri del caso, senza alcuna possibilita’ di approfondirne i contenuti politici e programmatici come richiesto dai Consiglieri di minoranza. Con la pretesa, per altro, di voler convocare il Consiglio Provinciale per il 25 novembre senza rispettare i termini statutari e normativi di convocazione dello stesso e senza rispettare i 5 giorni previsti per la presentazione di eventuali emendamenti. Rispetto all’irregolarità di una simile convocazione si e’ rimarcato, non solo da parte del PD ma anche dagli altri gruppi di minoranza compresa una componente politica della maggioranza, la necessita’ di non coartare i diritti dei singoli consiglieri. Proprio dal PD, al fine di “tranquillizzare” il Presidente Del Corvo, e’ stato assunto l’impegno a garantire la Presenza in aula e lo svolgimento del consiglio mediante un comportamento responsabile e consapevole del momento,anzi proponendo di spostare ad altro consiglio ben 10 punti previsti da inserire nell’ordine del giorno, cosi’ da garantirà la presenza del Presidente Del Corvo e di altri Assessori impegnati a Bruxelles . Se il Presidente Del Corvo non voleva e non vuole andare a Bruxelles non scarichi le responsabilita’ sul PD. Ci sembra un comodo alibi e una forma di bassa polemica politica, chiara espressione di chi ha una visione patronale delle Istituzioni democratiche.
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