RC sullo scandalo dei doppi vitalizi
L’Aquila – Come se niente fosse, emerge alla luce dell’opinione pubblica un incredibile nuovo scandalo: tasche piene di soldi per tutta la vita per chi ha fatto il consigliere regionale e il parlamentare. “Vi sembra normale che se una persona ha ricoperto la carica di consigliere regionale e quella di parlamentare percepisca entrambi i vitalizi? A me no”. Lo dice il consigliere regionale di Rifondazione Comunista, Maurizio Acerbo (foto) che ha presentata un progetto di legge il quale – afferma – interviene su un fenomeno che ha giustamente suscitato diffusa indignazione: il doppio vitalizio. Il nostro Consiglio regionale dell’Abruzzo e’ uno dei pochissimi che ha deciso, con la legge regionale n. 36 del 21 ottobre 2011, l’abolizione dei vitalizi a partire dalla prossima legislatura regionale. Dato che la legge approvata non interviene sui piu’ di cento vitalizi che la Regione gia’ eroga ne’ su quelli che giungeranno a maturazione in futuro e’ comunque necessario disciplinare la questione del doppio vitalizio. La mia proposta di legge – spiega Acerbo – cancella una situazione insostenibile sul piano etico ed economico relativa alla possibilita’ di cumulare il vitalizio di ex-consigliere regionale con quelli relativi ad altre cariche pubbliche. Insomma se un ex-consigliere regionale matura il vitalizio anche in qualita’ di parlamentare non percepira’ piu’ entrambi i trattamenti come accade attualmente. Con il mio progetto di legge si interviene sulla materia, con integrazione alla legge regionale 40/2010, prevedendo il divieto di cumulo dell’assegno vitalizio con altro analogo trattamento spettante per cariche elettive. Anche chi ritenga giusto l’istituto del vitalizio per i parlamentari e i consiglieri regionali dovra’ convenire che difficilmente si puo’ giustificarne la sommatoria. Infatti secondo l’autorevole opinione della stessa associazione ex-parlamentari ‘l’indennita’ e il vitalizio, strettamente connessi nella loro funzione di garanzia della liberta’ di deliberare’ sarebbero ‘conseguenza diretta del dettato costituzionale, come previsto dagli articoli 67 e 69. Il vitalizio non e’ una pensione, ma un’assicurazione rivolta a garantire anche nel futuro l’indipendenza del parlamentare cessato dal mandato ed e’ fondata su un principio di mutualita’ e quindi con il concorso di contribuzioni solidali’”. Secondo il consigliere regionale di Rifondazione “l’eliminazione del doppio vitalizio non preclude in alcun modo la ‘garanzia della liberta’ di deliberare’. A garantire ‘anche nel futuro l’indipendenza del parlamentare’ o del consigliere regionale dovrebbe essere sufficiente un solo vitalizio, altrimenti se ne dovrebbe dedurre che chi ha ricoperto o ricopre soltanto una delle due cariche istituzionali non puo’ e non ha potuto esercitare in piena liberta’ il proprio mandato. La credibilita’ delle istituzioni repubblicane e, piu’ in generale, la fiducia nel metodo democratico dipendono anche e soprattutto dall’autorevolezza di chi riveste cariche pubbliche. Confido che la proposta sia accolta positivamente dall’intero Consiglio regionale e costituisca uno stimolo anche per un Parlamento che – conclude Acerbo – con atteggiamenti a dir poco irresponsabili sta alimentando un clima di ostilita’ popolare verso le istituzioni democratiche”.
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