Accademia Immagine, patrimonio comune
L’Aquila – Riceviamo da Andrea Tatafiore: “L’Accademia dell’Immagine e’ un patrimonio dei cittadini abruzzesi e in particolare dei cittadini aquilani la cui notorieta’ unita ad un indiscutibile prestigio hanno permesso di veicolare il know how formativo della scuola in tutto il mondo. L’Accademia non e’ solo l’esito di una geniale idea di Gabriele Lucci, persona a cui questa citta’ dovra’ essere grata per gli sforzi profusi, ma anche di precise scelte aziendali facenti leva su un patrimonio materiale ed immateriale importante grazie agli investimenti della Provincia dell’Aquila del Comune dell’Aquila ed in primis della Regione Abruzzo. Un patrimonio tale da vedersi ancora in positivo sebbene ad oggi risulti un ingente debito sulle spalle dell’Istituzione. Tale attivo patrimoniale e’ possibile proprio grazie al patrimonio immobiliare consistente nell’immobile, precedente sede dell’Accademia, il Palazzo dell’Immagine, la cui consistenza ed ubicazione e’ tale da rappresentare un valore di certo rilievo.
Quindi questa conferenza, dato che l’Accademia e’ un bene di tutti, e’ necessaria per rendere edotti tutti della situazione che oggi vive l’Istituzione ed in particolare i creditori dell’Accademia che, visto il mio mandato, intendo tutelare con la massima attenzione. Infatti il suddetto dedito che alla data del 3 aprile 2009 poteva ritenersi sanato se non fosse intervenuto il sisma che distruggeva il bene (palazzo dell’immagine) posto in garanzia e che, quindi, interrompeva il prodursi degli effetti naturali del mutuo di risanamento sottoscritto con la Carispaq, si e’ incrementato per il decorso del tempo e per la mancata contribuzione dei soci, Regione Provincia e Comune, alle prese con le note crisi finanziarie e di bilancio post sisma. Ora l’Accademia deve essere risanata per poi essere riattivata e valorizzata in tutte le sue storiche potenzialita’.
E’ questa una fase delicata che mi ha determinato nella riduzione di ogni costo e nella dovuta e sofferta interruzione dell’attivita’ formativa, in attesa del risanamento impossibile da affrontare nella produzione di ulteriori costi senza copertura. Il mio mandato di amministratore e non di presidente, quindi di rappresentante legale dell’Istituzione, e’ puntuale e dettagliato e deve tendere alla tutela dell’Accademia, del suo patrimonio, dei dipendenti, degli studenti e dei creditori. Cosi’ sto facendo!
Infatti questa conferenza stampa vuole essere anche una pubblica denuncia della continua e vergognosa aggressione che subisce l’Accademia in questa fase delicata nella quale la citta’ dovrebbe stringersi a sostegno di un bene comune e di prestigio. Si leggono e si sentono contenuti falsi ed offensivi che si sostanziano in illazioni circa l’uso delle donazioni ricevute nel post sisma dall’Accademia, la chiusura dell’Accademia, l’abbandono dei dipendenti in cassa integrazione e, tra le piu’assurde e visionarie quella del trasferimento dei beni e dell’attivita’ dell’Accademia in capo alla Scuola Nazionale del Cinema che da qualche tempo ha aperto una sede distaccata in citta’. Molte di queste notizie insostenibili si collocano sulla stampa e per quanto di ancora piu’ sorprendente in atti giudiziari presso il TAR Abruzzo.
In ordine: – le donazioni ricevute dall’Accademia sono oggetto del documento che consegno alle testate presenti nel quale s’indicano al centesimo i fondi ricevuti e come sono stati spesi. Le rimanenze presenti riguardano donazioni vincolate a specifiche operazioni che i donanti hanno voluto e per l’effetto, risultando oggi imperseguibili, non sono state ancora spese nel rispetto dei donanti. Tutte le spese hanno rispettato i punti oggetto di segnalazione ai donanti e delucidati nel sito dell’Accademia che indica anche il nome ed il cognome dei donanti; – l’Accademia non e’ chiusa e non chiudera’, vede solo sospesa la sua ordinaria attivita’ in attesa del risanamento la cui strategia di seguito esporro’ nel dettaglio; – i dipendenti sono stati oggetto delle massime attenzioni da parte mia e dei soci, i 13 dipendenti, oggi 10, sono stati nel numero di tre unita’, a seguito di regolari di dimissioni, assunti dalla Scuola Nazionale del Cinema alla luce di una convenzione tra enti e Scuola voluta anche per tutelare i dipendenti dell’Accademia in attesa del risanamento, gli altri alla luce di continui incontri da me voluti ed organizzati con le forze sindacali, sono oggetto di un accordo sottoscritto i primi giorni di ottobre in cui i soci s’impegnano a supportate la Scuola Nazionale del Cinema nel reperire fondi comunitari che potranno chiamare altri lavoratori, fino, si spera, a richiamarli tutti, in attesa del risanamento dell’Accademia; – l’Accademia non ha ceduto la propria attivita’o i suoi beni alla Scuola Nazionale del Cinema che e’ un ente assolutamente diverso e scollegato dall’Accademia sia in punto di diritto che in punto di fatto. Il fatto che il 27 maggio c.a. e’stata istituita una sede della piu’ antica scuola di cinema del mondo all’Aquila non significa che la Regione, la Provincia ed il Comune abbiano voluto sostituire questa all’Accademia anzi! Nel farlo, oltre a credere in un potenziamento della filiera cinematografica in Abruzzo, hanno voluto tutelare i lavoratori nella fase di risanamento imponendo l’assunzione di ex dipendenti dell’Accademia, come infatti e’ avvenuto, e hanno voluto approfittare della disponibilita’ di questa grande Istituzione di Roma nel frattempo del risanamento per non perdere nel territorio il servizio di formazione cinematografica, sebbene diverso da quello a cui il territorio e’ abituato.
E’ evidente, quindi, che tutto quanto dettovi e mostratovi dimostra la reale situazione che oggi si presenta intorno all’obiettivo del risanamento che avverrà ’, come nei miei propositi condivisi con i soci, tramite la scorporazione dell’immobile dell’Accademia dalla legge 77 la quale non permette di confidare in un rapido processo di ricostruzione per poi provvedere all’assegnazione dei lavori, come da ordinanze di riferimento per la ricostruzione degli immobili, aprendo una vera e propria gara, sebbene l’accademia sia un soggetto privato, nei confronti di quelle imprese che vorranno proporre un project financing che permetta all’Accademia di avere rapidamente l’utilita’ economica di cui necessita per essere risanata. Puo’ ipotizzarsi in favore di chi ricostruira’ l’Accademia l’uso esclusivo di una parte importante dell’immobile per un periodo di 18-20 anni.
Spero di avervi vicini a tutela dell’Accademia, nostro patrimonio aquilano, valorizzando la verità rispetto all’illazione mossa da altre strategie lontane dal bene comune”.
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