S.Agnese “Balla che te passa”
VINCE L’USATO SICURO, RICORSO ALLA CORTE COSTITUZIONALE PER “IL GIUDA”
L’Aquila – “Usato sicuro” alla Confraternita Balla che te passa. Nella sua 19ª Sant’Agnese, è stato infatti eletto Duilio Tazzi come annuale priore, dopo le votazioni nel tradizionale cenacolo dell’Arcobaleno di Vittorio Nuvolone: una “soluzione interna” che corona una lunga scalata che lo aveva visto già eletto Zellusu 2008 e Lima Sorda 2014, mancando il traguardo del priorato d’un soffio nel 2016.
Per il resto del “rimpasto della Giunta”, invece, la nuova Lima Sorda è Gino Pelliccione, ex Priore. Ju Zellusu è il confermatissimo Rino De Vecchis (quarta volta in 7 anni). La ‘Occa aperta, infine, è Concetta Giusti, che si riprende il titolo dopo due anni e arriva a tre elezioni in quel ruolo.
Completano il direttivo Balla che te passa il Presidente Emerito, Umberto Pilolli, la Lavannara Emerita, Rita Ferella, sempre eletti dal 1999 al 2006, e la Mamma deji cazzi deji atri Emerita, Alberto Orsini, che ha ereditato il titolo dal padre Alessandro, giornalista e cultore della maldicenza. Segretario a vita è Enrico Barigelli.
Nel corso della serata sono stati distribuiti ai partecipanti il liquore “Rut(t)ino”, infuso a base di ruta del mastro erborista della Confraternita Gino Pelliccione, detto il Puppo. Gli eletti sono stati omaggiati con un cesto di prodotti tipici mentre al nuovo Priore Tazzi il ritrattista della Confraternita, Claudio Ferroni, donerà un ritratto a olio su tela.
La Lima Sorda Pelliccione ha promosso la votazione arbitraria di una quinta carica, “il Giuda”, ma dopo un rapido ricorso a Palazzo della Consulta, la sua istanza è stata giudicata inammissibile dalla Corte Costituzionale e il titolo di Giuda assegnato, d’ufficio, proprio al mastro erborista.
Tra i premi speciali assegnati nella serata, condita da numerose “lencuate” verso i presenti, il premio “L’Aquila col chiodo o al chiodo?” proprio al neo Priore Tazzi, il premio “L’Aquila che assume” ai coniugi Barigelli e il premio “L’Aquila che risolve” a Nadia Lemme.
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